Foto cinemaitaliano.info

FIRENZE. La documentarista viareggina Barbara Cupisti ha vinto a Riccione, con il suo “Fratelli e sorelle”, il premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi come migliore reportage lungo. Il documentario, prodotto da Rai Cinema ed andato in onda su Raitre nel maggio scorso, affronta il tema della vita nelle carceri italiane attraverso le voci dei protagonisti, detenuti, agenti di custodia e funzionari dell’amministrazione penitenziaria.

Come regista, Cupisti aveva già vinto nel 2008 un David di Donatello con “Madri”, un documentario con la testimonianza di quindici donne, i cui figli sono stati uccisi durante il conflitto israelo-palestinese.

Nata a Viareggio, Barbara Cupisti si forma all’accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”, debutta giovanissima come attrice con ‘La Chiave’ di Tinto Brass, per poi diventare la musa di riferimento del noir italiano, interpretando ruoli importanti nei film di Dario Argento, Lucio Fulci, Lamberto Bava. L’artista versiliese è stata diretta, tra gli altri, anche da Carlo Verdone e Gabriele Salvatores.

Dopo ‘Madri’, il suo secondo documentario “Forbidden Childhood Forbidden Dreams-Vietato Sognare”, Barbara Cupisti ha avuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Amnesty International Cinema e Diritti Umani (2009), il Premio come Miglior Documentario al Bahrein Human Rights Film Festival (2009), il Premio Sigillo per la Pace del Comune di Firenze (2009), e il Premio Provincia di Piacenza al Bobbio Film Festival di Marco Bellocchio (2009).

Nel 2011 ha presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia un documentario su traffico di esseri umani dal titolo “Io Sono-Storie di Schiavitù”.

L’artista versiliese, nei mesi scorsi, ha fondato un’associazione culturale intitolata al padre Michelangelo, noto pittore e cantante lirico, scomparso improvvisamente all’inizio dell’anno.

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