VIAREGGIO. La grandezza di un uomo sta, spesso e volentieri, nella capacità di riconoscere i suoi sbagli, senza girarci intorno o facendo ricadere su altri la responsabilità delle proprie scelte. Stefano Cuoghi, da allenatore tutto d’un pezzo, parla della sconfitta rimediata dal Viareggio a Benevento senza nascondersi dietro un dito: “Secondo me era giusto giocare in una certa maniera – dice -, purtroppo non siamo stati bravi a fare certe cose che avevo chiesto. Abbiamo sbagliato l’interpretazione data. I punti persi non tornano più. I giocatori non hanno fatto quello che avevamo pensato in settimana. L’abilità è quella di riuscire a capire di cambiare immediatamente il sistema di gioco”.
Per Cuoghi, comunque, la gara di Benevento è stata, in larga parte, positiva e può servire in vista dell’anticipo di venerdì (14 settembre) col Prato: “Ogni partita nasce, si sviluppa e finisce in maniera diversa. La linea guida è quella di essere aggressivi e di giocare il più possibile. Il modulo non conta tanto. Il Prato gioca a dei ritmi alti, ha meno qualità del Benevento. Anche domenica dal 30′ del primo tempo abbiamo comandato noi e all’inizio abbiamo avuto due occasioni clamorose”.
E proprio sulla sfida coi lanieri Cuoghi ha idee chiare e nessun alibi a cui attaccarsi: “Giochiamo dopo cinque giorni ed un viaggio stancante, visto che siamo tornati alle due di notte. Vero che in Champions League le partite sono ogni tre giorni, ma le squadre hanno comfort un po’ diversi dai nostri. Voglio mettere in campo una squadra che sia sempre al massimo della condizione. Si vedrà venerdì se avremo assorbito bene la sconfitta di Benevento”.
Ascolta l’intervista a Stefano Cuoghi
