FIRENZE. “Il Piano paesaggistico regionale può contribuire a mantenere e migliorare la qualità del paesaggio. Ciò vale anche per i contesti più ampi in cui sono collocati i siti Unesco, contesti essenziali per la fruizione dei siti stessi. A questo riguardo potremmo programmare insieme una road map per i prossimi anni, anche in relazione alle nuove candidature regionali per i siti di questa organizzazione che rappresenta un riferimento fondamentale a livello internazionale.” Lo ha affermato oggi pomeriggio l’assessore al governo del territorio Anna Marson nel suo intervento al convegno internazionale Unesco sulla tutela internazionale dei paesaggi” in cui ha presentato il lavoro che la Regione Toscana sta portando avanti dall’anno scorso per redigere un nuovo piano paesaggistico, dopo l’adozione nel 2009 di una prima integrazione al Pit.

“Non è un compito facile, vista l’attenzione e l’attrazione che il paesaggio toscano suscita in tutto il mondo, e sulle culture più diverse”, ha commentato l’assessore. “Inoltre, in base alla legge vigente, il Piano paesaggistico deve essere approvato dalla Regione insieme al Ministero per i beni e le attività culturali, e a livello regionale deve essere concordato, mediante la concertazione, con le rappresentanze degli enti locali.

“Un ‘puzzle’ burocratico che stiamo affrontando nella maniera più pragmatica possibile, con l’aiuto della stessa Direzione generale per i beni paesaggistici del Mibac.”

L’assessore Marson ha poi illustrato gli aspetti specifici relativi al lavoro per il nuovo Piano paesaggistico che è ora in una fase avanzata di redazione: “Stiamo elaborando una cartografia nuova di zecca del territorio regionale che, usando una selezione adeguata dei numerosi data base tematici disponibili, offre immagini tecniche ma apprezzabili da chiunque – le abbiamo chiamate scherzosamente carte ‘muscolose’, anche in riferimento a una citazione in cui Cesare Brandi descrive la Toscana come una grande bestia adagiata – in grado di fornire un’idea più strutturata di cosa sia il paesaggio nei luoghi diversi che compongono la regione.

“Questo contribuisce a formulare una interpretazione strutturale delle basi fisiche, ecologiche e antropiche dei paesaggi toscani. Ma, parallelamente a questa interpretazione, stiamo portando avanti per la prima volta un lavoro di approfondimento sulla ‘percezione’ del paesaggio, che fa leva sulla iconografia e sul suo contributo al cambiamento nell’attribuzione di valore.”

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