MARINA DI PIETRASANTA. “Il nostro è un paese per vecchi”. Lo ha detto la segretaria Cgil Susanna Camusso nel corso di “Spread Park”, il primo festival di ‘giovani e lavoro’ organizzato nel parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta da Generazione Spread e Fondazione La Versiliana, in collaborazione con l’Università di Pisa.

“Il sindacato – ha spiegato Camusso ai giovani che le chiedevano perché nella Cgil ci fosse poca rappresentanza giovanile – è lo specchio del paese. In Italia abbiamo una popolazione in cui gli anziani sono la prevalenza. Un dato concreto che modifica le politiche di questo paese, basti pensare al welfare”.

“La nostra – ha aggiunto il segretario Cgil – è la prima generazione che si confronta con un problema di questo tipo. Non ci sono precedenti in cui la società si è dovuta misurare con così tanti anziani, e così poche classi giovanili. I giovani devono rafforzare il loro peso nella società perché le forze politiche oggi li considerano per quel che sono: una minoranza”.
Poi la Camusso ha parlato della Filcams, il “ramo della Cgil con l’età media più bassa sia per quanto riguarda gli iscritti che i delegati. Ma in tutte le altre categorie di peso del Paese, come i metalmeccanici o gli edili, l’età media del lavoratori cresce”.

Poi il discorso si è ‘spostato’ sullo sviluppo del nostro Paese. “L’Italia rischia di diventare un paese senza industrie. In questi mesi – ha aggiunto Susanna Camusso – si sta decidendo il futuro del Paese. Noi siamo il secondo Paese più industrializzato d’Europa, l’ottavo a livello mondiale. Se qualcuno pensa di sostituire le nostre imprese bisogna che spieghi anche con cosa le vuole sostituire. Per questo non servono tanti micro-interventi e provvedimenti da parte del Governo, ma un segnale chiaro della direzione che si vuole prendere. Siamo davvero convinti che possiamo smettere di produrre mezzi di trasporto? Se qualcuno lo pensa deve anche spiegare cosa vuole fare in alternativa. Basta che non si parli di finanza creativa, che di quella abbiamo già piene le scatole tutti”.

 Sbagliata, secondo la segretaria della Cgil, la decisione adottata nel 2010 di abbassare l’obbligo scolastico. “Siamo il paese con meno laureati in Europa. Abbiamo perso il valore  e il senso dello studio, dell’istruzione per la costruzione collettiva degli interessi sociali. In alcune società la dispersione scolastica ha significato un aumento dell’occupazione, ma non in Italia. In mancanza di lavoro l’istruzione e la conoscenza diventa l’unico modo per poter sperare di avere sbocchi lavorativi”

“In Italia Facebook non sarebbe mai partito. Lo ha affermato la segretaria Cgil Susanna Camusso nel corso di “Spread Park”, il festival di ‘giovani e lavoro’ organizzato a Marina di Pietrasanta criticando il sistema bancario. “Da noi le banche non finanzierebbero mai dei giovani con idee ambiziosi e brillanti. Facebook, o Tweeter, in Italia non sarebbero mai nati”.

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ultimo aggiornamento: 22-09-2012


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