VIAREGGIO. “Merita un riflessione la risposta di ieri del governo alla mia interrogazione sulla cosiddetta tassa sul posto barca.”

Lo afferma l’onorevole Deborah Bergamini, Pdl, che insieme al collega Bernardo ha presentato un’interrogazione per chiedere quale fosse il saldo differenziale tra le entrate fiscali versate a titolo di tassa sulle unità da diporto e le mancate entrate dovute all’abbandono dei porti italiani da parte di numerose imbarcazioni.

“È vero che, come ci fa notare il governo, la tassa sul posto barca è in realtà poi stata trasformata in tassa di possesso. Ma la natura ultima del provvedimento cambia poco sugli effetti, anzi. Come sappiamo è bastato l’annuncio di un ulteriore balzello, su un bene mobile – mobilissimo – come una barca, a far fuggire gli scafi dai nostri porti e a far spuntare cartelli ironici, che ci ringraziavano, in Francia ed in altri paesi del Mediterraneo. E tutto questo per cosa? Per un saldo – che definire positivo è una presa in giro – di 24 milioni di euro.”

Continua la Bergamini: “il governo ammette che si aspettava 155 milioni di euro da questo provvedimento ma, ancora una volta, le maggiori tasse non hanno portato maggiori entrare fiscali. Se si tiene conto anche dell’indotto che è andato perduto, o che, meglio, si è trasferito all’estero insieme alle imbarcazioni, si capisce bene come in realtà il saldo effettivo di questa tassa sia assolutamente negativo e abbia effetti recessivi. Fatto particolarmente grave per un settore, come quello nautico, che per un Paese come l’Italia, circondato per tre lati dal mare, è vitale”.

“L’industria nautica italiana, infatti, risulta prima in Europa come valore della produzione di imbarcazioni da diporto e seconda nel panorama mondiale dopo gli Stati Uniti. Il nostro Paese è leader mondiale nella produzione di megayacht sopra i 24 metri; sette dei 20 produttori mondiali costruiscono in Italia e, di questi, 6 sono in Toscana. Le imprese toscane del settore nautico sono circa 2800. Lucca è la provincia dove si concentra il maggior numero di aziende (38% circa), seguita da quella di Livorno e da Massa Carrara. A livello comunale è Viareggio a vantare la maggiore presenza di aziende (265), seguita da Massarosa (47) e Camaiore (30). E sono quasi 15mila gli occupati nel settore, in una regione che, per il 2012, cresce in negativo, con il Pil in calo dell’1.7%.”

“In questo quadro serve a poco” prosegue la Bergamini, “che il governo ci faccia notare che il calo delle presenze riguarda anche imbarcazioni non soggette alla tassa perché di dimensioni inferiori a quanto stabilito dalle norme. E’ noto, infatti, che l’effetto di una tassa non è solo quello strettamente legato alle previsioni normative, ma anche quello dovuto all’effetto annuncio della stessa ed al clima generale che si respira. Qua si respirano tasse ed i capitali – che possono – fuggono. E’ un’ovvietà rispetto alla quale non c’è da mettersi a fare disquisizioni etico/demagogiche ma di cui si deve prendere atto ed agire di conseguenza in modo realmente efficace.”

“Per questo – conclude la Bergamini – rinnovo il mio invito al governo a valutare l’opportunità di adottare provvedimenti che riducano l’impatto fiscale nel settore nautico. Del resto questo è quanto si è impegnato a fare accogliendo il mio ordine del giorno dello scorso dicembre nel caso in cui fosse stato chiaro che la tassa di stazionamento avrebbe avuto effetti recessivi nell’indotto nautico. E mi pare che questa evidenza ci sia”.

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ultimo aggiornamento: 21-09-2012


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