VIAREGGIO. “Negli ultimi cinque anni le spese del Comune per l’emergenza abitativa sono lievitate, ma questi costi non sono stati proporzionati al numero di interventi. Lo scorso anno per 253 casi di emergenza abitativa sono stati erogati, in sei mesi, 706.858 euro, mentre per ospitare in albergo 47 nuclei familiari si è speso 744.752,70 euro. La sproporzione è piuttosto evidente.” La denuncia dell’intricato quadro dell’emergenza abitativa a Viareggio arriva da Paolo Bruni, responsabile versiliese della Cgil. Che, assieme a Cisl e Uil ha convocato nella mattinata di oggi venerdì 28 settembre una conferenza stampa sulla situazione delle politiche sociali a Viareggio. Dove, in questo periodo, stanno arrivando segnalazioni di sfratti (e a tal proposito l’Unione Inquilini ne ha chiesto la sospensione fino a marzo).

“Lo scorso 4 settembre ci siamo incontrati con il commissario prefettizio Domenico Mannino, al quale abbiamo fatto presenti le problematiche del settore sociale e, in particolare, dell’emergenza abitativa”, racconta Bruni.

“Parte dei contributi in conto affitto arriva da un regolamento comunale che stabilisce dei criteri rispetto ai quali tali contributi debbano essere erogati. Mannino ci ha sottoposto un nuovo testo, che fisserebbe in 60 giorni la sistemazione delle famiglie in alberghi e pensioni e, soprattutto, ricondurrebbe l’intero sistema dei contributi in conto affitto alla legge 431/98 che prevede l’erogazione di fondi regionali e nazionali e un bando annuale con cui fare domanda.

“Noi abbiamo chiesto di apportare delle modifiche al testo: non si possono ricondurre tutte le disponibilità economiche stanziate alla legge 431 se consideriamo, ad esempio, che sui fondi nazionali è stato applicato un taglio del 95%. Inoltre, i 253 nuclei beneficiari del contributo in conto affitto si troverebbero in difficoltà, dal momento che non sarebbero stati informati del fatto che avrebbero dovuto fare domanda secondo i canoni della legge 431.

“Ebbene, ci è stato risposto che il testo ci verrà consegnato una volta approvato, non dandoci la possibilità di fare le nostre osservazioni e, di fatto, escludendo un confronto con le parti sociali.”

Ecco, allora, il motivo della denuncia di questa situazione. “Ciò non pregiudica la volontà di riprendere le trattative e di trovare una soluzione al problema. Noi siamo disponibili ad essere convocati immediatamente. Anche domani mattina, se il commissario lo ritiene necessario.”

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