VIAREGGIO. “Povero Piazzone! Se è vero che alcuni marchi storici della città hanno chiuso, stanno chiudendo – come Della Spora e Martini – o sono passati in gestione agli stranieri, come nel caso del banco di Tonino, bisogna chiedersi se ciò dipenda esclusivamente dalla crisi economica o se ci sono anche altre motivazioni.” A sollevare l’attenzione sull’argomento è Manuela Casini, esponente del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Purtroppo, allorchè parliamo del Piazzone, cuore del commercio viareggino, si deve constatare che il luogo è nel più completo abbandono, con un’amministrazione pubblica che non ha saputo attuare iniziative per rivalorizzarlo, e con i commercianti stessi che hanno lasciato che venisse letteralmente colonizzato da una miriade di banchi gestiti dai cinesi con le stesse merci di bassa qualità e che hanno contribuito al totale degrado della piazza del mercato.

“È inutile scandalizzarsi ora quando sono stati proprio i vecchi titolari a cedere le loro attività in periodi di incertezza economica, quando i soldi sonanti e ballanti dei nuovi arrivati facevano gola a tutti. Ora i banchi dei cinesi non si possono mandare via né si può pretendere che non vendano ciò che vogliono. Vero è che in questi momenti di grave crisi economica, in pochi possono permettersi di resistere a tali tentazioni e non cedere la propria attività o affittare il negozio a questi commercianti che, avendo disponibilità di liquidi, si sono fatti avanti.

“In quanto alla profumeria che nel giro di poco tempo ha chiuso i battenti, mi chiedo come poteva resistere alla concorrenza del nuovo negozio nato all’angolo di via San Martino, grandissimo e bellissimo che, fin dalla sua apertura, è stato in grado di offrire prodotti a prezzi assolutamente allettanti. Quanti negozi dello stesso settore sono nati nel quadrato tra via Macchiavelli e via Leonardo?

“È chiaro che la scelta del luogo è alla base della riuscita di qualsiasi attività commerciale e questo include anche una riflessione sulla concentrazione degli stessi prodotti nella medesima zona. Per quanto riguarda l’accenno ai costi degli affitti troppo alti, vero è che non tutti i fondi applicano prezzi esosi ai potenziali affittuari, dato che molti di essi hanno abbassato i costi degli affitti, dovendo allinearsi con le esigenze del particolare momento.

“Inoltre, mi permetto di puntualizzare che nell’articolo si riporta una notizia non vera riguardante la libreria in via San Martino che in realtà non ha resistito una settimana, ma era aperta dal mese di marzo e che con nuova, ed ennesima gestione, riaprirà fra non molto come annuncia il cartello in vetrina. Questa libreria è la stessa che è stata sfrattata da via Fratti per morosità e, pur non avendo ancora regolarizzato la sua situazione con il proprietario di questo fondo, ha aperto addirittura due nuovi punti vendita, uno appunto in via san Martino e l’altro in Passeggiata, a fianco del Casablanca.

“Dunque, almeno nel caso di questo negozio, non pare sussistano problemi di affitto troppo alto dato che gli attuali fondi commerciali sono stati affittati a cifre piuttosto elevate e la sua momentanea chiusura in Via San Martino è di fatto dovuta a ragioni diverse che tra l’altro la legge permette. Sono anche queste le situazioni ‘selvagge’ che non tutelano le attività commerciali viareggine non certo l’apertura tanto criticata di negozi come Zara, che a mio avviso rappresentano nuove opportunità di lavoro e possono di fatto fungere da polo di attrazione per clientela proveniente anche da città vicine.

“Mi auguro infine che il Lavorini, nome storico di biancheria per la casa, resista e così altri negozi che sono in grado di tramandarsi di padre in figlio l’attività. Ma, se l’amministrazione comunale, la politica tutta, gli stessi commercianti non si rendono conto che è necessario intraprendere provvedimenti e iniziative urgenti per rivalorizzare la piazza del mercato, così come altre zone della città, il cuore economico di Viareggio smetterà di vivere.”

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