(foto Pomella)
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VIAREGGIO. Il Presidente di Ance (associazione nazionale costruttori edili) di Lucca, Renato Galli, torna a parlare delle difficoltà del settore, in balia di una crisi di liquidità senza precedenti che, purtroppo, ha pesanti effetti anche sul piano sociale.

“Le nostre imprese non fanno rumore – dice Galli –  due, tre, cinque dipendenti alla volta che perdono il lavoro sono nulla se confrontati con i numeri delle grandi fabbriche che vediamo tutti i giorni sul giornale. Ma le imprese edili che soffrono sono centinaia e dietro ad ognuna di esse ci sono persone, famiglie, storie.”

“Ma lo sapete a che punto siamo? – chiede Galli – Oggi siamo al punto in cui pur avendo lavori da fare e possibilità di impiegare i nostri lavoratori, dobbiamo metterli in Cassa integrazione perché la mancanza di liquidità non ci consente di provvedere alla normale organizzazione e gestione dei cantieri; siamo al punto in cui spesso non riusciamo ad anticipare le integrazioni salariali ai lavoratori, che restano senza alcuna remunerazione per mesi; siamo al punto in cui quando alle imprese viene autorizzata la cassa integrazione, molte di queste hanno già chiuso!”

In questo contesto, Ance Lucca sta moltiplicando le iniziative favorendo incontri con le banche e con le Amministrazioni per cercare soluzioni, sempre più difficili, ai pagamenti ritardati a causa dei vincoli del Patto di stabilità.  “Dobbiamo riconoscere che le istituzioni locali, anche nei recenti incontri che abbiamo promosso con il Prefetto, si sono dichiarate sempre dalla nostra parte, rimarcando tuttavia tutta la loro impotenza di fronte alle regole assurde del Patto – continua il Presidente di Ance Lucca – Il problema è loro, non nostro, come abbiamo sempre detto, e questo gli Enti lo capiscono bene! Apprezziamo infatti la condotta di alcune Amministrazioni che, appena riescono a “infilarsi” nelle strettissime maglie del Patto, provvedono a saldare anche piccole somme alle imprese, come recentemente ha fatto, ad esempio, il Comune di Lucca.

“L’appello che, come categoria, vogliamo fare alle Amministrazioni, è quello di continuare questa battaglia al nostro fianco, anche con iniziative clamorose, ma comunque utilizzando tutti gli strumenti possibili per dare un minimo di ossigeno alle nostre imprese. Vorrei ad esempio ricordare che recentemente la Regione Toscana ha provveduto ad assegnare alle Amministrazioni comunali saldi di pagamento del Patto di stabilità interno, secondo la procedura della “regionalizzazione del Patto”, che consente di ripartire tra i comuni le somme non spese del Patto a livello regionale.  Molti dei Comuni della nostra provincia, tra cui quelli più “morosi” sono risultati assegnatari di tale somme, per un totale di 13 milioni di euro; ci auguriamo facciano il possibile per utilizzare al più presto quelle somme e saldare quelle fatture che, oramai, neanche le banche ci anticipano più!”.

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ultimo aggiornamento: 15-10-2012


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