SERAVEZZA. Continua lo stato di agitazione delle lavoratrici delle cooperative sociali “a causa di contratti, non regolari, a loro sottoposti. Dopo diverse riunioni autorganizzate tenutesi presso il cantiere sociale e una vivace e partecipata assemblea di lavoratrici tenutasi a Villa Gori a Stiava, nella quale sono intervenuti a portare la propria solidarietà anche il Coordinamento Anticapitalista Versiliese e il Cobas, diverse lavoratrici hanno deciso di far nascere un Cobas anche in Versilia”.

Lo scrivono Cobas Cooperative Sociali Pisa e Versilia Coordinamento Anticapitalista Versiliese .”La denuncia delle lavoratrici – si legge nel loro comunicato stampa – che si lamentavano anche della scarsa incisività della CGIL nel tutelarle, dichiarava inaccettabile che una cooperativa proceda unilateralmente trasformando i contratti e riducendo gli orari, che si proceda all’assunzione di nuovo personale a tempo pieno senza prima trasformare i contratti part time in full time”.

“Grazie all’intermediazione di Rifondazione Comunista – aggiungono –  si è tenuto un incontro lunedì 15 ottobre tra alcune lavoratrici dei Cobas e il sindaco di Seravezza Ettore Neri che ricopre anche l’incarico di presidente della giunta esecutiva della società della salute che ha appaltato alle cooperative sociali diversi servizi. Il presidente Ettore Neri ha ascoltato con interesse le richieste delle lavoratrici e dopo aver ribadito che la Società della Salute si configura come un consorzio pubblico senza scopo di lucro ha promesso un attenzione per accertare che non vi siano irregolarità. Quello che chiedono le lavoratrici è che gli appalti non siano al ribasso e che la società della salute sia garante del rispetto dei contratti individuali, che i contratti full time restino tali, che non si costringano le lavoratrici ad orari spezzati in più sedi, che ci sia un rimborso delle trasferte, che ci sia l’immediato pagamento del Tfr da parte delle vecchie cooperative e infine che vi sia piena agibilità sindacale per tutte”.

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