VIAREGGIO. Due comunicati, di altrettanti sindacalisti, arrivati nello stesso giorno. E che, soprattutto, esprimono dubbi e perplessità sul provvedimento del commissario prefettizio Domenico Mannino di portare al sei per mille l’Imu sulla prima casa.

“La sensazione che rimane è che non sia stato fatto tutto il possibile, da parte della Amministrazione Commissariale, per evitare il salasso Imu ai cittadini di Viareggio”, scrive Paolo Bruni di Cgil Versilia.

“Se da una parte è vero che oggi il commissario approva un bilancio preventivo che di fatto è consuntivo, e quindi diretta discendenza, delle scelte compiute dalla precedente amministrazione, è altrettanto vero che per il sindacato è cambiato poco o nulla sul piano della possibilità di interloquire con l’amministrazione. Il commissario, come la giunta Lunardini, non ha attivato un tavolo di confronto preventivo e, se si esclude la vicenda delle tariffe Tia e servizi scolastici, si è limitato ad informare delle proprie scelte.

“Non tragga in inganno il fatto che l’ultima Ici sulla prima casa di abitazione pagata dai viareggini fosse del 5,5 per mille, perché oggi l’Imu al 6 per mille non è il semplice aumento di mezzo punto millesimale. La rivalutazione del 60% dei valori catastali incide pesantemente e, con una aliquota così alta, si perdono del tutto gli effetti calmieranti di una deduzione che passa dai precedenti 103 euro agli attuali 200 (più 50 per ogni figlio a carico fino ad un massimo di 400 euro).

“In pratica passare dall’Ici al 5,5 all’Imu al 6 significherà pagare dal 60 al 70 % in più rispetto al 2007, ma significherà anche 500 / 600 euro di nuova imposta (dato che dal 2008 l’ICI sulla prima casa non si pagava più) in un momento in cui nuovi sacrifici si abbattono ancora sui soliti noti.

“Il valore dei trasferimenti Ici per prima casa erano circa 9 milioni di euro e rappresentavano grosso modo un terzo del complessivo valore dell’imposta sugli immobili, oggi la cifra sale di molto e diventa indispensabile per evitare il default finanziario dell’Ente, con conseguenze inimmaginabili. Questo però non significa, a nostro avviso, che non si sarebbero potute fare scelte almeno in parte diverse.

“Una rimodulazione dei coefficienti tariffari Tia sulle utenze non domestiche (non un aumento della tariffa, ma una operazione di riequilibrio sulle varie tipologie di utenze) avrebbe significato oltre 2 milioni di euro – abbondantemente un punto di Imu – e non avrebbe pesato in modo indiscriminato sulle tasche dei viareggini. Ci stiamo ancora chiedendo come mai, da oltre un anno, dapprima il sindaco ed ora il commissario non vogliano ragionare di questa proposta.”

“Le scelte assunte dal commissario prefettizio sono tragicamente coerenti con le non scelte di Lunardini e con le politiche del Governo Monti”, rincara la dose Andrea Antonioli, coordinatore versiliese dell’area programmatica La Cgil Che Vogliamo.

“La scelta di mettere l’Imu sulla prima casa al 6 per mille significa gravare mediamente le famiglie viareggine che dispongono di una unica casa di abitazione di 600 euro di tasse in più rispetto allo scorso anno e significa anche che con la rata di dicembre dovranno pagare il doppio di quanto già pagato in acconto a giugno: un salasso inaccettabile. Tutto ciò senza inoltre prevedere né una riduzione per le seconde case affittate e per quelle locate in base ai patti concordati, né agevolazioni per pensionati e famiglie a basso reddito proprietarie soltanto della casa di residenza come avviene per la Tia e come concordato negli altri comuni.

“Tutto questo mentre non vengono date risposte concrete sugli sfratti, trovando lo strumento per bloccarli e si prevede di buttare in mezzo alla strada i senza tetto dopo due mesi di ospitalità nelle pensioni.

“Non è con i tagli al sociale e con l’innalzamento al massimo delle tasse come l’Imu sulla prima casa che si salva Viareggio, ma mettendo in pratica iniziative per il rilancio economico e sociale della città, che certo non sono Europacinema. È inoltre necessario avviare una seria azione di contrasto all’evasione fiscale tributaria e tariffaria svegliando gli amministratori della Viareggio Patrimonio che non stanno facendo nulla per recuperare la bellezza di 16 milioni di euro di tasse e tariffe non pagate: una vera vergogna.

“Di fronte a queste incongruenze ed ad una politica fiscale che colpisce durissimo e sempre i soliti è necessaria una forte mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini.

“Proponiamo alla Cgil di proclamare una specifica mobilitazione anche con ricorso allo sciopero generale, collegandolo alla mobilitazione europea del 14 novembre svolgendo un’iniziativa specifica a Viareggio dove le scelte del commissario mettono in pratica ed amplificano gli effetti delle politiche del governo Monti.”

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ultimo aggiornamento: 01-11-2012


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