(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VIAREGGIO. “La questione della riorganizzazione, accorpamento e soppressione di molte province sta divenendo realtà. Balzano agli occhi la quantità di questioni, interessi, scelte, servizi e competenze che tale operazione investe, nonchè le rispettive ricadute nella vita quotidiana di centinaia di migliaia di cittadini, associazioni ed imprese”.

Lo scrive l’onorevole Pd Manuela Granaiola, commentando l’accorpamento delle province in Toscana.

“L’obiettivo – aggiunge – doveva essere quello di rendere l’articolazione istituzionale della macchina statale più snella, più efficace e quindi anche molto, molto meno onerosa per le tasche pubbliche. Un compito complesso che avrebbe avuto bisogno di essere inserito in un quadro più generale di riforma. In Toscana credo di poter affermare che sostanzialmente, per la definizione delle nuove province, è stata rispettata la logica delle aree vaste: la più ragionevole”.

“Tuttavia per la nostra futura provincia rimane il nodo della collocazione totalmente asimmetrica del capoluogo che, per quanto previsto dalla normativa (la città con il maggior numero di abitanti) sarà Livorno”.

In realtà però, visto che l’accorpamento è tra 4 ex Province, il ruolo di capoluogo è ancora in ballo tra Livorno e Pisa.

 

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ultimo aggiornamento: 01-11-2012


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