FIRENZE. È indetta per domani martedì 13 novembre la mobilitazione generale dei lavoratori dell’Inps, Inps ex Inpdap e Inps ex Enpals della Toscana. La protesta, promossa dalle rappresentanze Rsu dei lavoratori di tutte le sedi e agenzie della Toscana, unitamente ai coordinamenti regionali Cgil-Cisl, Fp-Uil, Pa-Filp e Cisal-Usb Pi, rientra nell’ambito delle iniziative di agitazione già in corso su tutto il territorio per protestare contro l’articolo 4 della Legge di Stabilità 2013 che prevede ulteriori tagli alle risorse economiche destinate agli Enti previdenziali, per un risparmio aggiuntivo di 300 milioni di euro da ottenere “anche attraverso la riduzione delle risorse destinate ai progetti speciali di cui all’ art. 18 della legge 88/89 e successive modificazioni”.

“I lavoratori esprimono la loro contrarietà a tale articolo di legge che andrebbe a decurtare ulteriormente il loro salario già abbondantemente oggetto di interventi di blocco e decurtazione da parte delle precedenti leggi”, si legge in una nota a firma delle varie organizzazioni sindacali.

“Dopo il blocco della contrattazione e il blocco dei salari fino a tutto il 2014, la diminuzione del valore del buono pasto da 12 a sette euro con conseguente perdita di circa 100 euro mensili, il blocco e in taluni casi la diminuzione delle risorse dei Fondi destinate al salario accessorio, il blocco del turnover e quindi delle assunzioni con la conseguente e consistente diminuzione del personale, questa ulteriore misura penalizza pesantemente gli Enti con il rischio della paralisi delle attività produttive con conseguenze gravissime sull’erogazione dei servizi per i cittadini.

“La norma, così formulata, rappresenta una grave minaccia alla tenuta sociale del Paese perché va a colpire nel profondo il cuore del welfare, rendendo difficile garantire, oltre alle pensioni e alle prestazioni di invalidità civile, malattia, maternità etc., anche le indennità di disoccupazione, cassa integrazione, mobilità , aumentate nel corso degli ultimi anni in misura esponenziale a causa della crisi.

“Stupisce ancora di più il tentativo, in tempi in cui tanto si parla di meritocrazia, di andare ad attaccare, all’interno degli Enti in agitazione, una parte di salario che è strettamente legata alla produttività, costantemente misurata e monitorata con sistemi all’avanguardia che hanno permesso a questi Istituti di cambiare pelle, migliorare sempre più il lavoro rendendolo oltremodo competitivo a costi molto bassi, e offrire servizi sempre più adeguati alle esigenze dei cittadini, tanto da distinguersi, nel panorama complessivo delle pubbliche amministrazioni, per l’elevato livello di efficienza raggiunto.

“Per questi motivi i lavoratori chiedono al Governo il ritiro dell’articolo 4 o, quantomeno, la modifica di tale articolo cancellando la parte che riguarda il possibile ricorso alle risorse destinate all’art.18 L.88/89 che pregiudicherebbe certamente la produttività e di conseguenza la qualità dei servizi offerti ai cittadini, indicando come possibili soluzioni alternative la riduzione di altre spese quali leconsulenze esterne, la esternalizzazione dei servizi informatici, la gestione patrimoniale e immobiliare, i contratti di acquisto di servizi amministrativi, tecnici e informatici, le convenzioni bancarie, e altri costi che possono essere tagliati col ricorso alle professionalità interne agli Istituti con notevoli risparmi di denaro pubblico.

“La manifestazione di protesta prevede il presidio dei lavoratori provenienti da tutte le sedi territoriali dei tre Istituti recentemente accorpati nel SuperInps, martedì 13 novembre, a partire dalle ore 11, davanti al Palazzo del Governo, in via Cavour 1 a Firenze, dove una delegazione sindacale unitaria dei manifestanti chiederà un incontro al Prefetto per spiegare i contenuti della protesta da trasmettere agli Organi centrali del Governo in tempo utile per la discussione della proposta di Legge, prevista a Roma già a partire da giovedì prossimo 15 novembre.”

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