(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

STAZZEMA. Questo l’intervento integrale del sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, nel corso del consiglio comunale congiunto sull’archiviazione della Procura di Stoccarda del processo contro le ex SS naziste.

“Credo che questa giornata rappresenti una delle più importanti occasioni di incontro e riflessione per le nostre Amministrazioni e per la nostra gente.

“Tutti noi, amministratori, siamo giustamente piegati a far fronte ai problemi delle nostre comunità e alle voragini che addirittura i governi si sono messi ad aprire nelle politiche locali: eppure, non dobbiamo trascurare una forte riflessione e una decisa azione di tutela dei valori fondanti la civile convivenza del nostro Paese.

“In questo senso, il doloroso provvedimento di archiviazione della Procura di Stoccarda diventa, oltre che uno scandalo e un oltraggio alla memoria, un’occasione per fermarci, guardarci dinanzi allo specchio della storia e del passato, e poi ripartire verso il futuro.

“Ebbene, leggendo la notizia del deposito della sentenza uscita poco più di un mese fa, vi confesso che avevo reagito prima con stupore, poi con sconcerto e infine con rabbia.

“Quelle poche righe (tradotte in italiano dalla nostra stampa nazionale) sono suonate come uno schiaffo sui volti delle vittime e dei superstiti, e peggio ancora un affronto alla storia. Già, perché, tanto per essere chiari, c’erano anche i rei confessi fra i condannati dal Tribunale Militare di La Spezia, per i disumani crimini commessi dalle SS nell’Eccidio di Sant’Anna.

“Ma, a ben vedere, se oggi siamo qui, tutti insieme, è anche perché quel pronunciamento tocca le corde, tocca il cuore di una terra, la nostra Versilia, che proprio da quel sangue innocente versato sulle colline ha preso vita.

“Su questo vorrei ora condividere con voi alcuni pensieri: la Versilia – oggi terra bellissima e caotica, luogo di crisi e opportunità, coi suoi difetti e i tanti grandi pregi – nasce qui, su queste montagne, e diventa il frutto del sacrificio e del sentimento che il sangue versato ha seminato.

“Intendiamoci: io non parlo semplicemente della Versilia economica, della Versilia “dei lustrini”. Parlo della Versilia della gente, la Versilia impastata di sentimenti, tradizioni, contraddizioni come una statua uscita dalle mani dei lavoratori delle fonderie, come un pane caldo risultato del lavoro delle nonne, come i frutti della terra coltivata raccolti dalla sapienza dei contadini o, ancora, come i sorrisi e gli sguardi accoglienti degli addetti dei nostri alberghi.

“La Versilia della gente nasce quando quel 12 agosto del 1944 le SS – come del resto si erano avviate a fare da anni, in tutta Europa – decidono di violentare e assassinare il bene più alto, il dono più caro degli uomini, delle donne e dei bambini di Sant’Anna: la vita.

“Ecco, da quella strage, oggi prende corpo la sotia di una terra che ha conoscito la violazione dei diritti dell’uomo, che ha conosciuto la viscerale disumanità, che ha conosciuto la gratuita e folle crudeltà. È da questi negativissimi e abominevoli eventi che le genti hanno saputo mitigare il dolore e ripartire per la costruzione di un futuro diverso, opposto a quei valori imbracciati dalle mani che hanno fatto strage.

“Le radici da cui si erge l’albero della Versilia affondano nella memoria di quei tempi, di quegli eventi, di quei momenti che oggi sono stati messi in dubbio con algido e freddo processualismo. Ecco, allora, che la pronuncia di Stoccarda offende, insieme, le vittime e i superstiti e la Versilia; quella Versilia che di qui parte e deve continuare, nella storia, a coltivare la cultura della memoria, della Pace, della solidarietà, della democrazia.

“Quella Pace e quella solidarietà che, lasciatemi ricordare, ogni giorno sono messe in dubbio da qualche parte del mondo, dagli scontri in Medio Oriente ai colpi di Stato nell’Africa, fino alla negazione dei diritti civili e politici in Cina e Russia.

“Ecco, sento di poter affermare, qui, che altissimo è lo sdegno dell’intera Versilia, terra che – stamani e sempre – si stringe attorno al Comune di Stazzema e alle famiglie dei superstiti e delle vittime di quel tremendo 12 agosto.

“Eppure, quel pezzo di carta scritto in giuridichese – pur in tutta la sua inaccettabilità e la sua disumana spietatezza per le storie e le vite di cui si parla – non scalfisce e non potrà mai scalfire la verità di un massacro di 560 civili, tra cui ben 100 bambini.

“Così come non scalfisce e non scalfirà mai la convinzione che ciascuno di noi – senza distinzione di carica, responsabilità e residenza – deve continuare a coltivare e far crescere la consapevolezza che la memoria è il fondamento di un futuro migliore e giusto: una missione che costituisce l’origine, la nascita e la più importante ragion d’essere versiliesi.

“Che alla memoria non si deve rinunciare lo ha testimoniato anche il Presidente Napolitano, il quale, pochi giorni fa, ha reso noi Sindaci e questa terra partecipi dell’evento del riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile per Cesira Pardini: durante quella cerimonia, negli occhi e nella commozione di Cesira abbiamo visto le immagini della sofferenza e delle lacrime di un dolore immenso, che sono il patrimonio di una indelebile memoria di ciò che non deve mai più accadere.

“E così, la presenza qui stamani di tutti i Comuni della Versilia, assume un senso e un contenuto che vanno ben oltre il semplice concetto della solidarietà alla comunità di Stazzema e di Sant’Anna: questo ritrovarci attorno a coloro che hanno visto sacrificati i propri familiari, il proprio futuro, la propria giovinezza, è una riaffermazione della consapevolezza che in gioco ci sono le radici di tutta la Versilia, inscindibilmente legata alla memoria e ai valori della Resistenza dei nostri padri e dei nostri nonni.

“Continuare a lottare contro gli oscurantisti, contro i revisionisti, contro le sentenze da burocrati, è il nostro quotidiano dovere mentre amministriamo, insegniamo, manteniamo una famiglia, studiamo, lavoriamo, viaggiamo. Continuare a sostenere che la Pace esiste, che la solidarietà è irrinunciabile, che la libertà e la democrazia sono un diritto incomprimibile e non negoziabile dell’uomo.

“Questo è il miglior modo per rispondere a quella pronuncia, ancora una volta.

“Questo è il vero e forte modo quotidiano per, ancora una volta, resistere”.

Alessandro Del Dotto, sindaco di Camaiore

(Visitato 35 volte, 1 visite oggi)
TAG:
archiviazione camaiore del dotto Eccidio nazisti sant'anna ss Stazzema stoccarda

ultimo aggiornamento: 17-11-2012


MONTRAMITO, DA RIFARE LA SEGNALETICA DELLA ROTATORIA

RESTA NON POTABILE L’ACQUA A PIETRASANTA. DISAGI DA UNA SETTIMANA