VIAREGGIO. “Siamo contenti del risultato ottenuto questa mattina. Ma a partire da gennaio non sarà più così.” Il commento di uno dei ragazzi dei movimenti di sinistra solidali con le famiglie viareggine sotto sfratto non potrebbe essere più franco e impietoso: anche nella mattinata di oggi (28 novembre) è stata rinviata al 6 febbraio 2013 una doppia richiesta di sfratto da case destinate all’emergenza abitativa. Con l’anno venturo, però, sarà pressoché impossibile ottenere ulteriori posticipi. Con (tragiche) conseguenze facilmente immaginabili.
Quelle di stamani, peraltro, sono arrivate nei due luoghi simbolo dell’affaire sociale a Viareggio: le due abitazioni di proprietà dei genitori di Vittorio Fantoni, assessore al sociale della giunta Lunardini dal 2008 fino al luglio scorso, in via delle Acacie e in via La Marmora. Un caso emblematico, identico a tante altre storie emerse negli ultimi tre mesi: il Comune pagava un contributo mensile per l’emergenza abitativa, da destinare ai proprietari degli immobili. Nella primavera di due anni fa, però, i soldi iniziano a scarseggiare. E il Comune non passa più nulla, generando morosità e richieste di sfratto.
La prima chiamata per le due case dei familiari di Fantoni, che ospitano due nuclei familiari rispettivamente di cinque e sei persone con figli minorenni e fruttavano più di 1.700 euro al mese, era arrivata lo scorso 11 settembre. L’ufficiale giudiziario, presentatosi addirittura con la richiesta d’intervento della forza pubblica da parte dei proprietari, aveva poi firmato per il rinvio dello sfratto al 13 novembre. Che poi è stato prorogato al 28 novembre e, notizia di stamani appunto, al 6 febbraio prossimo.
Non sono mancati momenti di tensione: nella casa di via delle Acacie si è infatti presentata la madre di Fantoni, la quale, stando al racconto dei presenti, avrebbe invocato l’intervento dei carabinieri e dichiarato di “non riuscire ad arrivare alla fine del mese”.
Quella ottenuta stamani dall’Unione Inquilini e dagli altri movimenti solidali con gli sfrattati, dunque, la si può definire una vittoria di Pirro. Perché è vero che lo sfratto delle due famiglie è stato nuovamente scongiurato. Ma a partire dal prossimo anno sarà assai più arduo ottenere ulteriori rinvii. Volendo parafrasare lo slogan di Matteo Renzi, il peggio deve ancora venire.
