(foto Stefano Dalle Luche)
(foto Stefano Dalle Luche)

VIAREGGIO. La Versilia, nella battaglia che si è combattuta in questi mesi contro la chiusura degli uffici postali, ne esce con le ossa rotte. Certo, quello di Valpromaro è salvo. Ma niente da fare per Casoli e Gualdo, che saranno definitivamente soppressi.

Salvo anche l’ufficio di Stezzema per cui era prevista la chiusura, mentre a sorpresa a Seravezza, dove ci doveva essere solo una riduzione dell’orario di apertura, chiuderà definitivamente. Chiuderà uno di quelli del Comune di Pietrasanta, già a rischio nel piano originario di riordino di Poste Italiane.

La Regione Toscana, tutta via, canta vittoria. ”Abbiamo evitato la chiusura di cento uffici postali. E’ un buon risultato che abbiamo ottenuto dopo un serio confronto con Poste italiane”. E’ il commento del presidente della Toscana, Enrico Rossi. L’intervento della Regione ha scongiurato i tagli  degli uffici postali nei paesi e nelle zone disagiate della Toscana che erano stati annunciati in estate. Dovevano essere 198 gli uffici interessati, 172 da chiudere. Alla fine le chiusure si sono ridotte a sole 74. In altri 58 ci sarà una riorganizzazione (ovvero una riduzione nell’orario di apertura), ma gli sportelli resteranno aperti e funzionanti. E comunque al posto dei 74 uffici postali che entro la fine dell’anno Poste ha confermato di voler chiudere arriva da marzo “Ecco Fatto”, un servizio sostitutivo gestito, in accordo tra Regione e Comuni, utilizzando i ragazzi del servizio civile, il mondo del volontariato e gli uffici comunali.

L’annuncio di Poste Italiane di voler procedere a un’operazione di riorganizzazione aveva suscitato immediate proteste da parte della popolazione. In genere si trattava di piccoli paesi e frazioni, spesso in montagna. Il 25 settembre scorso il presidente Enrico Rossi aveva così preso carta e penna e inviato un messaggio a Massimo Sarmi, l’ad di Poste Italiane: “Troviamo insieme una soluzione per gli oltre 170 uffici postali nei piccoli centri della Toscana che rischiano di chiudere. Ma intanto, almeno fino alla data del nostro incontro, sospendiamone la chiusura”. Il 18 ottobre Rossi e Sarmi si erano poi incontrati a Roma, trovando un

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

accordo sulla base di due idee:  l’estensione dei servizi pubblici offerti dagli uffici postali (in particolare per la sanità, come la prenotazione delle visite) e la ricerca altrove, laddove non sufficiente, di soluzioni su misura per evitare la chiusura degli sportelli nelle zone montane e disagiate. “Il lavoro che ci attende – aveva dichiarato il presidente Rossi in quella occasione – è impegnativo e innovativo. Vogliamo farlo bene e concluderlo entro l’anno, in modo da mantenere attivi sul territorio gli uffici postali, ampliandone l’attività in accordo con gli enti locali interessati”.

E così è stato, con evidenti risultati. Il piano di ristrutturazione di Poste prevedeva infatti un intervento in 198 uffici distribuiti in 123 Comuni sui 287 di tutta la Regione. In questi era prevista la chiusura di 172 uffici su 609 e la riduzione di orario e personale in altri 26. Dopo il confronto tecnico 66 sportelli non saranno più interessati da alcun intervento di ristrutturazione. Di 172 che dovevano chiudere, lo faranno in 74: in 34 (che diventano 58 con le precedenti riduzioni di orario annunciate) sarà ridotto solo il personale o le ore di apertura.

(Visitato 90 volte, 1 visite oggi)
TAG:
casoli gualdo postali poste uffici valpromaro

ultimo aggiornamento: 05-12-2012


SEMIFINALE DI COPPA STORICA PER IL VIAREGGIO. CREMONESE AL TAPPETO SOTTO I COLPI DI MAGNAGHI (DOPPIETTA) E TROCAR

ELFI E FATINE INVADONO CAMAIORE CON VILLAGGIO DI BABBO NATALE