(foto Stefano Dalle Luche)
(foto Stefano Dalle Luche)

MASSAROSA. La lettera che pubblichiamo è quella di un “utente amareggiato”, come lui stesso si definisce. Un cittadino della Versilia, un residente di Gualdo, sulle colline di Massarosa, che oggi ha visto per l’ultimo giorno il suo ufficio postale – quello del paese – ancora aperto.

“La storia dell’ufficio postale di Gualdo – scrive – che serve le frazioni di Gualdo, Montemagno, Panicale, Pieve a Elici, Mongiano, è iniziata prima della seconda guerra mondiale, quando la posta arrivava da Lucca con la diligenza.

“Ha costituito un punto di riferimento per giovani e anziani da ben ottanta anni. Finché l’ufficio è stato gestito da impiegati che avevano a cuore il servizio, tutto ha funzionato e ci sono stati i numeri per farlo rimanere attivo”.

“La storia dell’ufficio postale di Gualdo – aggiunge il nostro lettore – è finita quando la dirigenza locale delle poste italiane, negli ultimi 2-3 anni ha alternato nell’ufficio impiegati che favellano gli interessi degli uffici da cui provenivano, invitando gli utenti, anche in modo insistente, a rivolversi per svariate operazioni ai propri uffici”.

“Così piano piano all’ufficio di Gualdo sono mancati i numero per la propria sopravvivenza. Questo è il risultato delle politiche intraprese dalle poste italiane: fregarsene completamente delle persone, pensando solo alla logica del profitto a tutti i costi.

“Anche le istituzioni – conclude l’utente amareggiato – non hanno considerato le innumerevoli difficoltà che d’ora in avanti gli abitanti dovranno affrontare: disagi e maggiori spese per raggiungere l’ufficio postale più vicino, anche per mancanza di adeguato servizio dei mezzi pubblici”.

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twitter: @marcopomella

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gualdo lettera massarosa posta postale protesta ufficio

ultimo aggiornamento: 14-12-2012


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