VIAREGGIO. “Puntiamo ad essere un’alternativa alle candidature espresse dal Pd. Anzi: la mia è l’unica di sinistra nella corsa alle primarie.” Si presenta così Andrea Antonioli, l’uomo scelto da Sinistra Ecologia e Libertà per le primarie, all’interno del centrosinistra, del candidato sindaco a Viareggio: l’ex segretario versiliese della Cgil fa leva sull’identità, provando a racimolare i voti di tutti quegli elettori che si ritrovano persi tra le varie correnti del Pd. E rincara la dose: “Non mi troverò in imbarazzo se dovrò criticare l’operato del Governo Monti, per quanto riguarda, ad esempio, l’Imu o i tagli alla sanità.”

Il lavoro per ripartire. “Viareggio è una città disastrata, sembra uscita da una guerra”, è l’analisi impietosa di Antonioli. “Siamo in preda al degrado, la crisi non è più solo economica ma anche sociale. La nautica va male, nel turismo non ci sono segnali di ripresa e il commercio, di conseguenza, ne risente. Ma non è solamente colpa della crisi: è proprio l’offerta turistica che è inadeguata. E, tra l’altro, aggiungo che una delle gravi mancanze della passata amministrazione è stata quella di non aver incentivato il turismo congressuale.

“Bisogna puntare a valorizzare le nostre risorse, dalle imprese alla professionalità dei nostri lavoratori. Soprattutto, bisogna investire su chi produce lavoro di qualità e, soprattutto, si preoccupa della sicurezza dei propri lavoratori. Non parlo, comunque, solo della Darsena: penso anche gli affitti, stratosferici, che pagano le attività al mercato o in Passeggiata. Sono tutti ostacoli allo sviluppo di un’attività commerciale di qualità. Solo facendo ripartire il lavoro si arriverà a riprendere in mano i fili della coesione sociale.”

Tra ambiente e sociale. Le cronache recenti hanno aperto una vera e propria voragine sul settore sociale: “Negli ultimi anni ci si è limitati al puro assistenzialismo, fatto peraltro male”, prosegue Antonioli. “Il risultato è che non sono stati risolti i problemi, anzi. Quelle poche risorse a disposizione dovrebbero essere utilizzate come investimento e non per pensare solamente alla contingenza: per aiutare una famiglia, insomma, non basta passare i soldi per la bolletta. Bisogna far sì che questa famiglia possa produrre un reddito.”

Sulla questione ambiente, poi, Antonioli ha le idee chiare. “Sel è, ovviamente, contraria allo smembramento della pineta. E, scendendo in alcuni temi specifici, siamo contro l’asse di penetrazione. O meglio: non ha senso parlarne perché non serve. Il traffico che transita in Darsena non è più quello di 10-20 anni fa. Ci vorrebbero, semmai, più piste ciclabili e un maggior investimento sul trasporto pubblico. Ad ogni modo, su simili questioni, i cittadini dovrebbero avere la possibilità di dire direttamente la loro.”

(Visitato 38 volte, 1 visite oggi)

OLTRE 200 FIRME PER CHIEDERE SICUREZZA E DECORO IN STAZIONE

EVANGELISTI (IDV): “LA STRAGE DI VIAREGGIO FERITA ANCORA APERTA, MA LA VERITÀ STA EMERGENDO”