VIAREGGIO. “Il grido di allarme degli operatori è sacrosanto e condivisibile. Passeggiata, Darsena, Torre del Lago, Piazzone, quartieri della città: in ogni angolo del commercio, del sistema dei pubblici esercizi, del tessuto turistico della città incontriamo non solo gli effetti di una crisi congiunturale senza precedenti, ma anche gli effetti di un silenzio drammatico delle Istituzioni e della politica.” Lo scrive Emanuele Pasquini, direttore di Confesercenti Versilia.

“Sia chiaro: il problema di Viareggio non inizia con il commissariamento, ma è frutto una inadeguata amministrazione, di scelte sbagliate e soprattutto dell’assenza di un progetto per la città degli ultimi anni. L’assenza di interventi di riqualificazione al Piazzone, un piano della sosta inadeguato, i vincoli sugli orari e le regole folli sui gazebo per la Passeggiata, l’aumento indiscriminato della Tia e dei canoni e concessioni di suolo pubblico, i regolamenti tributari con sanzioni al limite dell’usura e cauzioni fuori di senso, la politica punitiva attuata contro i locali delle Marine di Torre del lago e della Darsena, l’assenza di una strategia per il turismo, la mancanza di sostegno vero ai piccoli e grandi eventi, sono solo alcune delle scelte folli della passata amministrazione che oggi il sistema paga con gli interessi.

“D’altra parte, è altrettanto evidente come il commissariamento della città abbia aggravato il problema, azzerando il confronto tra categorie e amministrazione, e rendendo quasi impossibile anche la gestione quotidiana delle problematiche. L’esempio del Capodanno è solo uno di questi. E non dimentichiamo che abbiamo rischiato anche di non avere le luci di Natale e che solo lo sforzo congiunto delle associazioni di categoria ha consentito di superare almeno quel problema. Ma per realizzare eventi e iniziative – i commercianti che in questi anni ci hanno provato lo sanno bene – non basta l’iniziativa privata: serve una collaborazione delle istituzioni che è fondamentale.”

“La nuova fase amministrativa che si aprirà dopo le elezioni è l’opportunità per un cambio di direzione. Per questo occorre arrivarci attrezzati. Al momento siamo molto molto delusi dal dibattito della politica, molto ripiegato sui problemi interni, tutto concentrato sulle candidature e poco propositivo per la città. Una politica autoreferenziale a cui chiediamo di ripartire imvece dall’ascolto del grido d’aiuto della città.

“Per quanto ci riguarda, crediamo che la voce delle imprese debba essere forte e propositiva. Non vogliamo ascoltare solo le idee dei candidati, ma portare ai candidati le nostre idee. Per questo lanciamo un appello di partecipazione ai nostri imprenditori. Nel mese di gennaio intendiamo raccogliere in un documento programmatico, che abbiamo già iniziato a predisporre, le proposte degli imprenditori e delle categorie. Le presenteremo con forza ai candidati in una iniziativa pubblica come un decalogo irrinunciabile per le imprese.

“Per questo invitiamo gli imprenditori a partecipare a questo percorso. L’agenda della politica, per quanto ci riguarda, non deve cadere dall’alto, ma deve essere dettata dagli imprenditori: solo così possiamo tracciare la strada per un rilancio della nostra città.”

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