PIETRASANTA. Prendono avvio sabato 26 gennaio alle 16.30 nel Salone dell’Annunziata del Sant’Agostino a Pietrasanta le celebrazioni per i cinquecento anni della Versilia Medicea, ricorrenza legata al Lodo arbitrale con il quale Papa Leone X – al secolo Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo Il Magnifico – il 29 settembre 1513 sancì il distacco del territorio versiliese da Lucca e la conseguente annessione alla Signoria Fiorentina. Un evento che condizionò in maniera determinante la storia e l’economia versiliese e contribuì al formarsi di quella comune identità che le popolazioni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema avvertono ancor oggi in maniera così profonda.

Saranno proprio i sindaci dei quattro comuni – Domenico Lombardi, Umberto Buratti, Ettore Neri e Michele Silicani –, unitamente al presidente del Comitato promotore delle celebrazioni Riccardo Tarabella ed al vicario foraneo della Versilia don Giuseppe Napolitano in rappresentanza dell’arcivescovo di Pisa, a salutare sabato l’apertura di questo Anno Leonino della Versilia, ricco di eventi e di sinergie fra enti pubblici, associazioni, imprese, scuole e privati cittadini.

In rappresentanza ufficiale di Regione Toscana e Provincia di Lucca presenzieranno, rispettivamente, Eugenio Giani e Maura Cavallaro. Interverranno anche i responsabili dell’Istituto Storico Lucchese – il presidente Antonio Romiti e il direttore della sezione “Versilia Storica” Luigi Santini – cui sarà affidato il compito di introdurre la conferenza di monsignor Sergio Pagano sul tema “I documenti vaticani di Leone X”, appuntamento molto atteso dagli studiosi e dai cultori di storia versiliese. Monsignor Pagano, infatti, è uno dei maggiori esperti internazionali di documenti antichi, custode di uno dei centri di ricerche storiche fra i più importanti al mondo, l’Archivio Segreto Vaticano.

La sua conferenza contribuirà a far luce sulla genesi della Versilia Medicea, offrendo gli strumenti per comprendere come e perché in Papa Leone X maturò la decisione di legare le terre di Pietrasanta a Firenze e quali furono le straordinarie conseguenze di quell’atto, non ultima la presenza di Michelangelo Buonarroti e l’impulso che ne derivò per le attività artistiche e industriali legate all’escavazione e alla lavorazione del marmo.

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