(foto Andrea Zani)

VIAREGGIO. È stata una maledetta domenica. Maledetta e parecchio brutta. Dalla possibilità di scrivere una pagina indelebile della propria storia il Viareggio si è ritrovato, nel giro di un pomeriggio, a dover fare i conti con una crudele realtà.

Il Pisa ha vinto con merito ai “Pini” e, a meno di un clamoroso suicidio nel ritorno in programma domenica 24 febbraio all'”Arena”, andrà in finale di Coppa Italia Lega Pro.

Poteva fare di più e meglio il Viareggio. Doveva riscattare la sconfitta di Prato, condita da decisioni arbitrali che fanno ancora rabbrividire al solo pensiero. Ed invece è stato un flop totale. O quasi.

Cuoghi, per almeno mezz’ora, ha rinunciato al 3-5-2, per avanzare Calamai sulla linea di Gerevini, in appoggio a Magnaghi. Ma l’esperimento non ha funzionato. E dietro una difesa troppo svagata ha permesso a Scappini (due volte) e Perez di bucare Furlan e fare festa.

La ripresa ha fatto capire – se ancora ce n’era bisogno – che questa squadra non può prescindere dal genio di Maltese e che Martella non sarà solo un ricambio in più, ma un giocatore in grado di garantire spinta sulla sinistra.

Alcuni giocatori sono apparsi giù di tono (vedi Pellegrini e Pizza, sostituiti all’intervallo), ma adesso di tempo per piangersi addosso proprio non ce n’è. Perché sabato (2 febbraio) ai “Pini” arriva la Carrarese, che dopo il 5-0 sbattuto in faccia al Sorrento poco più di una settimana fa, ha voglia di fare risultato pieno anche in trasferta.

Mancheranno Sorbo, Tomas, Lamorte e Pizza. Con tutta probabilità la difesa titolare sarà quella vista contro il Pisa, con Carnesalini, Fiale e Trocar. Sandrini lì nel mezzo ha convinto e sembra essersi guadagnato un posto da titolare in sostituzione del “Re Leone”. Il Martella visto nel derby merita di partire dal primo minuto: se così fosse uno tra Peverelli e Pellegrini dovrà fargli posto.

Là davanti Giovinco – autore dell’unica rete bianconera contro il Pisa – avrà tanta voglia di far bene contro la sua ex squadra. Magnaghi e De Vena avranno una settimana di tempo per convincere Cuoghi ad essere scelti dall’inizio.

Semplici considerazioni del lunedì. In una settimana potrebbe succedere di tutto: il pericolo infortuni, infatti, è sempre dietro l’angolo. A prescindere da chi giocherà, il Viareggio non potrà più guardare in faccia a niente e a nessuno. Con una vittoria il paradiso sarebbe lì, ad un passo. Il pari farebbe rimanere le zebre in un limbo che implica molta attenzione. La sconfitta aprirebbe scene assai spettrali. Anche perché poi le zebre andranno a Latina e a Catanzaro. Si salvi chi può. In tutti i sensi.

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