VIAREGGIO. “Ciò che non è previsto nel programma elettorale della coalizione di centrosinistra dovrà prima essere discusso e concordato nell’ambito della coalizione. Al candidato sindaco della coalizione spetta il gravoso compito di avanzare idee, proposte e di coordinare il lavoro e portare a sintesi i contributi delle varie forze che compongono la coalizione.” Lo sostiene Andrea Antonioli, candidato alle recenti primarie del centrosinistra con Sinistra Ecologia Libertà.

“Questioni nodali come il rilancio delle attività congressuali e delle manifestazioni vanno ben ragionate, la ristrutturazione del Principe di Piemonte, il coinvolgimento dei privati nella gestione, la scelta dello strumento del project financing sono tutte cose che vanno discusse e non possono essere date per scontate, proprio perchè non contemplate in questi termini nell’accordo programmatico.

“La vicenda, poi, della Viareggio Porto e della restituzione dei soldi a Ferragamo in cambio delle azioni va ben ragionata e non può essere risolta solo con un’operazione contabile. Bisogna riconsiderare le scelte che portarono alla vendita della quota di minoranza della Viareggio Porto alla luce dei problemi, che oltre alla gara, si sono posti.

“Possiamo dimenticarci il contenzioso con i diportisti della Madonnina, e le volontà di Ferragamo di ridimensionare il progetto iniziale di realizzazione dei due nuovi porti – Madonnina e Triangolino – e dovremo pur riflettere sul fatto che allora, quando fu fatta la gara c’era la corsa a costruire porti turistici ed oggi all’anno quinto della crisi il contesto è completamente cambiato.

“Prima di vendere, o meglio, data la situazione svendere, il il bene patrimoniale più consistente in proprietà del comune, cioè l’immobile del mercato Ittico, non le concessioni demaniali delle banchine che non possono essere conferite, bisogna definire un nuovo piano industriale della Viareggio Porto alla luce della situazione economica attuale e della necessaria rivisitazione delle stesse previsioni urbanistiche, considerando che per fare una nuova gara per la vendita del 48% della Viareggio Porto non basta presentare un bilancio, serve un piano industriale appetibile e redditizio per il privato, ma anche per gli interessi della collettività.

“Sarebbe forse bene ricordarsi anche del progetto di valorizzazione del mercato ittico per realizzarvi il Polo Direzionale della Nautica concordato tra tutte le parti sociali, categorie economiche ed istituzioni, presentato nel Piuss ed approvato dalla stessa Regione Toscana, a cui la giunta Lunardini ha inopinatamente rinunciato. E sarebbe utile tenere presente la volontà, generalmente condivisa, di portare a Viareggio una mostra-festa della nautica utile sia a Viareggio e ai suoi cantieri e che necessita di strutture a terra ed in acqua nell’ambito di progetti chiari e condivisi in primo luogo con la regione toscana.

“Nessuno nega l’esigenza di restituire i soldi a Ferragamo, ma la soluzione è necessariamente collegata al riassetto di tutto il porto di Viareggio, questione centrale per la nuova amministrazione e quindi non liquidabile con risposte frettolose.”

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