(foto M.Pomella)
(foto M.Pomella)

PIETRASANTA. Un imprenditore del settore della lavorazione lapidea di Pietrasanta è stato denunciato dall’autorità giudiziaria perché ha scaricato le acque reflue industriali prodotte dall’attività di segagione del marmo nelle acque superficiali che scorrono lungo il muro di confine dell’azienda.

Una pattuglia della polizia municipale, composta anche dal responsabile del servizio Giovanni Fiori, si è accorta che dal tubo di plastica usciva acqua biancastra.

L’attività di scarico è stata fatta immediatamente cessare, evitando l’ulteriore inquinamento delle acque del Rio Santa Maria che confluiscono nel Rio Baccatoio e da questo al mare. L’imprenditore, oltre al procedimento amministrativo, rischia una condanna penale e una pena da due mesi a due anni o l’ammenda da 1500 a 10.000 euro.

In poco più di una settimana, questo è il secondo intervento della stessa natura portato a segno dal comando di polizia municipale: quello di oggi segue infatti di qualche ora l’attività svolta congiuntamente alla polizia municipale di Seravezza dove è stato rilevato uno scarico nel Rio Bonazzera, dove sono in corso ulteriori accertamenti per identificare gli autori.

La serie di controlli dei corsi d’acqua versiliesi con sbocco al mare, sono scaturiti a seguito del tavolo tecnico presieduto, a partire dal giugno 2012, dal Prefetto di Lucca, che ha affidato il coordinamento delle varie forze di polizia operanti alla Capitaneria di Porto di Viareggio.

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