(foto Pomella)
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VIAREGGIO. “Credo che ci sia l’esigenza profonda di rivedere la consistenza stessa del Parco, di rivedere la sua perimetrazione e non solo per quanto riguarda la questione annosa della marina di Torre del Lago Puccini. Ci sono dei punti nevralgici che andrebbero risolti, in verità non moltissimi, laddove la pressione antropica è tale che le attività umane male si conciliano con la natura così rigida del parco stesso.” Lo scrive Paolo Spadaccini, candidato sindaco per l’Udc alle prossime elezioni amministrative.

“Bisognerebbe ragionarne in modo complessivo senza nessun pregiudizio ideologico e, soprattutto, senza far passare come nemico del parco, da esporre al pubblico ludibrio, chi auspica una rivisitazione dei suoi confini. Più ‘laicità’, insomma, che dogmi.

“Anzi, vorrei che lo stesso zelo con cui si parla dei suoi confini venisse usato anche quando si tratta dell’agricoltura, ed in modo particolare dei fertilizzanti usati. Non si capisce, ad esempio, come mai nel nostro parco non sia stata imposta, seppur progressivamente, l’agricoltura ‘biologica’ che avrebbe risparmiato la morte del lago Massaciuccoli. Il Parco dovrebbe salvaguardare, primariamente, acqua, aria e terra dei territori tutelati e questa salvaguardia dovrebbe essere attivata non solo nei confronti del cemento ma di tutti i veleni che minacciano le nostre vite e l’ambiente in generale.

“Credo che sia giusta la proposta del cosiddetto ‘corridoio free Parco’, quella avanzata da Alessio De Giorgi: è l’unica vera via d’uscita dall’attuale crisi della marina di Torre del Lago Puccini a meno che non si voglia inventare un panegirico burocratico.

“E non si faccia terrorismo da quattro soldi, non si dica che nel ‘corridoio free Parco’ si potrà poi edificare di tutto e di più. Nei primi anni novanta quando in Consiglio Comunale approvammo le intese con il Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli – ricordo che fui proprio io a firmarle per la parte competente al Comune di Viareggio – fu detto chiaro e tondo, cosa che ribadisco oggi, che senza Parco non avremmo mai potuto sistemare la marina di Torre del Lago Puccini.

“La normativa di quel tempo, e non è cambiata, non avrebbe mai permesso, data la vicinanza della costa, di poter trasformare le baracche di quel tempo nei locali che ci sono oggi. Quindi non è il Parco, o non solo il Parco, che tutela la nostra costa dal cemento ma una normativa gerarchicamente superiore. Chi afferma che nell’eventuale ‘corridoio free’ si potrà costruire incondizionatamente afferma una cosa priva di ogni fondamento. Fa, insomma, della politica di bassa lega.

“Non basta, però, una nuova perimetrazione ma occorre anche una diversificazione delle attività. Centri benessere, palestre ma anche altre attività compatibili con la ristorazione e la vita notturna dovranno trovare posto nella nostra marina al fine di poter offrire la più vasta gamma di servizi ala domanda turistica sempre più incerta. Se non si diversifica è mai possibile che decine di attività, tutte uguali tra loro, possano coesistere in armonia con la richiesta turistica? Che attrazione potremo esercitare se ci si presenta tutti fatti con lo stesso stampino? Anche ciò rappresenta una delle componenti della grave crisi attuale: sembrerebbe ovvio ai più, ma non se ne vuol parlare. Anche questo è un tabù ed i tabù non vengono solo dalle istituzioni.

“A questo dibattito, fondamentale per i destini della nostra economia, deve necessariamente partecipare anche la cittadinanza che non deve limitarsi a registrare le posizioni delle varie istituzioni, da una parte, e degli operatori commerciali, dall’altra.

“Ha fatto bene l’attuale presidente del Parco Fabrizio Manfredi ad iniziare con coraggio questa discussione che non si deve però trascinare per anni, lasciando le cose come sono. Sono anni che si dice che il Parco è una ricchezza, un valore aggiunto. Ora è giunto il momento di passare dalle enunciazioni alla fase operativa. Dobbiamo realizzare questa ricchezza e, se non ora, quando?”

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