VIAREGGIO. “La pubblicazione della graduatoria dell’emergenza abitativa è un fatto positivo, era attesa da due anni e mezzo ed attesta, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il grave danno che l’amministrazione Lunardini ha fatto a tutta la città ed in particolare proprio alle persone più in difficoltà.” Lo sostiene Andrea Antonioli di Sel.

“Lo smantellamento dell’Ufficio Casa mentre l’emergenza cresceva è stato un atto di gravità inaudita, più volte contestato dal sindacato, e va dato merito al commissario di averlo ricostruito e di aver ripreso in mano le graduatorie per le case popolari e per l’emergenza abitativa, bloccate da oltre due anni.

“Ma ora bisogna rivedere anche i regolamenti: quello dell’emergenza abitativa approvato dal commissario il 12 ottobre scorso, infatti, non va bene e necessita di essere rivisto in più punti. Ho parlato della questione ieri mattina con la dottoressa Giambalvo, subcommissario con delega alla casa e al sociale, la quale si giustificata dicendo che il regolamento approvato dal commissario è quello che era già stato approvato all’unanimità dalla commissione consiliare poco prima dello scioglimento del consiglio omunale.

“Ma quel regolamento è sbagliato: si rischia di fare di ogni erba un fascio e di mettere sullo stesso piano persone in condizione molto diverse. Una cosa è chi per anni si è approfittato del Comune essendo ospitato in pensione, senza averne sostanzialmente diritto, ed altra è invece la situazione di famiglie con disabili e minori che non possono essere sbattute in mezzo alla strada dopo due mesi. In sessanta giorni, infatti, è praticamente impossibile costruire delle soluzioni in situazioni di disagio sociale che, invece, richiedono la messa in campo di una progettualità e di tempi decisamente diversi.

“La mancanza di risorse deve essere di stimolo per individuare gli abusi ed eliminarli, ma non può essere la giustificazione per il taglio degli interventi sociali, anzi la scarsità di risorse richiede una maggiore qualità ed efficacia degli interventi.

“Ci vogliono scelte forti e quella del blocco degli sfratti come misura emergenziale è assolutamente necessaria, bisogna rivedere i regolamenti in un’ottica di intervento sociale e non solo economico, ed è necessario mettere in campo proposte nuove anche sul piano strutturale per combattere l’emergenza utilizzando al meglio le risorse dell’ente.

“Non possiamo attendere l’insediamento della nuova amministrazione che non ci sarà prima di fine giugno, questo lavoro deve partire ora, deve vedere coinvolte organizzazioni sindacali, associazioni degli inquilini, forze politiche, ma anche la prefettura, il commissario prefettizio e la stessa Provincia che ha partorito la Fondazione Casa.”

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