(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

SERAVEZZA. “La vicenda messa in luce dalla brillante operazione dei Carabinieri che ha consentito di mettere fine ad un ignobile sfruttamento di una minore da parte dei genitori adottivi impone, a mio modo di vedere, dopo una raffica di esternazioni più o meno umorali e dettate dell’emotività del momento e dalla particolarmente calda contingenza elettorale, una riflessione più pacata, razionale e profonda”.

Lo scrive il sindaco di Seravezza Ettore Neri. “Il fatto è gravissimo e raccapricciante – aggiunge – e, come è stato dichiarato dalle forze di polizia, è stato affrontato e risolto grazie anche alla collaborazione con le istituzioni locali e particolarmente grazie ai costanti contatti tenuti in sede di Comitato per la Sicurezza dalla Prefettura di Lucca”.

“Sono fermamente convinto che i reati e le violenze a danno dei minori meritino pene durissime ed esemplari. Credo che, risalendo la filiera del male, andrebbero perseguiti e condannati anche i clienti del vile sistema di prostituzione al quale veniva costretta la ragazza”.

“Quello che tutti ci dobbiamo augurare è che a questa giovane creatura venga ora offerta la possibilità di una vita vera, dignitosa, serena; che le vengano restituiti i sogni e le speranze. I colpevoli devono essere sbattuti in galera e, di questi, gli stranieri espulsi”.

“Detto ciò tengo a precisare che sono fermamente contrario a che di questa tragedia si faccia un motivo per riaccendere vecchie intolleranze e generalizzazioni xenofobe che tendono ad attribuire a gruppi le colpe di singoli. Circa un anno fa, le opposizioni di destra accusavano me e la nostra Coalizione di incapacità nella gestione dell’emergenza umanitaria e sanitaria del campo abusivo che si trovava sotto il cavalca ferrovia di Querceta e dove vivevano in condizioni disumane decine di cittadini rom”.

“Il progetto che nei mesi successivi abbiamo realizzato in collaborazione con le altre Amministrazioni Comunali della Versilia Medicea, la Regione Toscana, l’Associazione Berretti Bianchi e la Fondazione Michelucci ci ha consentito, in pochi mesi, di liberare tutta l’area in modo pacifico, senza tensioni e sminando il conflitto sociale; ci ha consentito di dare a più di ottanta persone un minimo di copertura sulla testa o nella loro terra di origine, in Romania, o in una abitazione privata, con affitto a carico dei Berretti Bianchi, del Comune di Stazzema oppure in più precarie roulottes che si trovano in parte sul Comune di Seravezza e in parte su quello di Pietrasanta”.

Neri va avanti. “Come dimostra anche l’operazione di polizia attuata nei giorni scorsi, la situazione è oggettivamente difficile, ma anche costantemente monitorata. La mia convinzione è che il nostro progetto, pur sperimentale e pur con tutti i difetti che gli possono essere attribuiti, ci ha consentito di sminare una criticità molto seria e, soprattutto, ha mostrato che esiste una alternativa tra gli estremismi del “diamo tutto a tutti, a prescindere” e del “buttiamo fuori a calci tutti quelli che sono diversi da noi”.

“Esiste, secondo noi, la possibilità di offrire una possibilità a chi ne ha palesemente bisogno e, al tempo stesso, il dovere di essere fermi e duri con coloro che non colgono l’occasione offerta e vengono colti a delinquere. Questo –  conclude il sindaco di Seravezza – è quello che si fa nei paesi a civiltà evoluta come il nostro, questo è quello che, con tante difficoltà, siamo chiamati a fare, questo è quello che continueremo a fare: senza perdere la testa, senza perdere la calma, senza farci condizionare dalle emotività del momento”.

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