(foto Galatea Versilia)
(foto Galatea Versilia)

SERAVEZZA. Terzo appuntamento di VersiliaToday con lo spazio dedicato alla cultura, alla storia, alle tradizioni della nostra Versilia a cura di Stefania Neri e Tessa Nardini  del blog A Spasso con Galatea.

Come ogni lunedì, dopo l’articolo dedicato al pittore di Stazzema Filadelfo Simi, e al Duomo di Seravezza, questa volta andiamo alla scoperta dell’oratorio di San Jacopo e le fabbriche di Valventosa

“Ciao amici,

avete mai notato quella piccola chiesina in rovina lungo la provinciale verso Arni in località Valventosa? Si tratta dell’oratorio di San Jacopo. La chiesa ha sicuramente un grande impatto visivo e diverse volte mi è capitato di vedere qualche turista intento a fotografarla o pittori intenti a ritrarla.  Non si può non rimanere colpiti dal malinconico fascino delle sue rovine che compaiono all’improvviso nei pressi di una curva e dalla muratura che contrasta con il bianco del ravaneto retrostante!

Qualche giorno fa ho notato alcuni operai scaricare l’attrezzatura necessaria per creare dei ponteggi e allora, incuriosita, ho pensato di documentarmi sulla storia di questo piccolo rudere.

(foto Galatea Versilia)
(foto Galatea Versilia)

L’oratorio risale al 1600 ed era il luogo di preghiera degli operai della vicina ferriera. La zona era un importante polo siderurgico già nel 1400 e,  dopo che Cosimo I ottenne l’appalto generale delle vene ferrose dell’Elba, i Medici decisero di acquistare i mulini e le ferriere già attive sul territorio per incrementare gli affari. Decisero quindi di acquistare la fabbrica di Valventosa e di costruire Palazzo Mediceo a Seravezza per controllare i  commerci marmiferi e siderurgici in Versilia. Un secolo dopo si decise anche la costruzione dell’oratorio di San Jacopo che nacque grazie all’aiuto del popolo e che visse con le elemosine essendo sprovvisto di entrate fisse.

Pochi sono i documenti riferiti a questo sito: sappiamo che ospitò un’importante ferriera, una fonderia e una fabbrica per la lavorazione del rame. Nel 1770 Francesco Campana descrive la zona come “… un piccolo borgo sul fiume di Stazzema poco distante a est di Seravezza, composta da n° 7 famiglie, anime n° 25 soggette alla Curia di Seravezza per comodo delle quali vi è un piccolo Oratorio”. Sappiamo inoltre che all’epoca la fabbrica impiegava più di cinquanta operai.

Sappiamo inoltre che le condizioni dell’oratorio peggiorarono qualche anno prima del 1800:  il Monsignore di Pisa non lo visitò durante la visita pastorale e nessuna messa venne più celebrata dal 1786 circa.

Alcune fonti ci informano che  nel 1887 l’officina apparteneva alla famiglia Buselli e che l’attività chiuse nel 1927, mentre la fonderia terminò negli anni 50. La famiglia Buselli cedette l’oratorio al Cardinal Maffi e l’edificio venne successivamente restaurato grazie ad un’iniziativa privata. L’attuale situazione di degrado si deve purtroppo ai danni riportati durante la seconda guerra mondiale e molti degli arredi interni sono stati rubati.

Molte sono state le iniziative per riportate la chiesa al suo antico splendore: si è formato il Comitato Oratorio San Jacopo di Valventosa e Don Pierotti, parroco di Seravezza, ha proposto di cedere il sito all’ente Parco.

Pare che qualcosa si stia muovendo e non vedo l’ora di pubblicare una foto della chiesa restaurata! Aspetto la segnalazione dei vostri luoghi del cuore (anche alla nostra redazione: [email protected]) .

A presto, Stefania Neri di Galatea Versilia

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