MARINA DI CARRARA. “Tre T – Turismo, Territorio e Tecnologia – possono essere fondamentali per avviare un vero rilancio dell’economia italiana, partendo dalle nostre eccellenze ma per dare vita a questo processo occorre un approccio politico e culturale moderno e diverso sia in Italia che in Europa, un atteggiamento che consideri la sopravvivenza delle Aziende come un diritto serio e reale.”

Magdi Allam, politico, giornalista notissimo ed europarlamentare che in questi anni è divenuto uno degli interlocutori più autorevoli per gli imprenditori balneari italiani, a Balnearia per presenziare come oratore all’assemblea Onda D’Urto organizzata da Movimento Balneare, Mondo Balneare, Comitato Salvataggio Imprese e Turismo Italiano, Donnedamare e Itb nell’ambito di Balnearia, ha le idee molto chiare e indica un percorso che non è fatto solo di parole di indirizzi ma anche di contenuti profondi.

“L’Unione Europea considera la direttiva Bolkestein come un dettato non modificabile e non tiene conto del fatto che fatto che le nostre sono imprese che assicurano un servizio che rende le spiagge italiane appetibili e competitive. Con questa visione si è creata una situazione insostenibile per gli operatori italiani.

“I nostri ottomila chilometri di coste rappresentano una parte del futuro dell’economia nazionale e dobbiamo favorire gli investimenti. Il governo italiano ha tentato di opporsi all’applicazione della Bolkestein ma ha dovuto addirittura pagare pesanti sanzioni. Non è con questi metodi e con questa impostazione che l’UE può diventare un sostegno allo sviluppo.”

Sono imprese che generano complessivamente un indotto stimato in 225 miliardi di euro, ha sostenuto Allam, e assicurano 300mila posti di lavoro fra diretti e indiretti: La ricetta di Magdi Allam per tutelare questo patrimonio di competenze è semplice: occorre favorire investimenti e facilitare l’uso corretto delle coste e della spiagge.

“Turismo nella sua forma più moderna, Territorio inteso come ricchezza di bellezze naturali uniche e Tecnologia come elemento che consente, anche attraverso la ricerca e l’innovazione la valorizzazione del Made in Italy, sono le frontiere sulle quali puntare per lo sviluppo acquisendo un concetto nuovo delle spiagge che devono diventare ed essere considerate anche dal punto di vista amministrativo, un prolungamento del tessuto urbano.

“Siamo di fronte ad un indotto gigantesco che può sfruttare le attrezzature e i servizi di eccellenza proposti in una fiera importante come Balnearia, per ammodernarsi e rilanciarsi ma è indispensabile che si rivedano i rapporti e le politiche europee per dare certezze alle imprese.”

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