VIAREGGIO. “Il rinvio di uno sfratto esecutivo avvenuto martedì scorso e quello messo in atto ieri mattina mercoledì 6 marzo al Varignano, con tanto di intervento di mezzi blindati di polizia e carabinieri, confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che l’emergenza casa rimane uno dei principali problemi di Viareggio.” Lo scrive Leonardo Betti, candidato sindaco del Pd alle elezioni amministrative del prossimo 26 e 27 maggio.

“La situazione rimane drammatica anche dopo la pubblicazione, da parte del Comune di Viareggio, delle graduatorie del bando Erp e per l’emergenza abitativa: oltre 100 nuclei familiari risultano, infatti, esclusi dalla lista dei beneficiari e molti aventi diritto dovranno scontrarsi con la penuria di alloggi disponibili.

“La Regione Toscana ha preso a cuore la questione, stanziando un contributo di 54.057,42 euro a sostegno della locazione al fine di prevenire l’esecutività degli sfratti per morosità e, successivamente, un altro di 46.565,48 euro, quest’ultimo come misura straordinaria dettata dalla gravità della situazione. Questi fondi aiutano in qualche modo ad arginare il problema, ma non certo a risolverlo.

“Per questo chiediamo al commissario prefettizio dottor Domenico Mannino e al sub-commissario con delega al sociale Anna Maria Giambalvo, cui va comunque un plauso per aver ripristinato l’ufficio casa dopo i danni causati dalla giunta Lunardini, di esercitare pressioni sulla Prefettura di Lucca affinché siano sospesi per tutto l’anno solare gli sfratti esecutivi per morosità, che costituiscono la quasi totalità della casistica qua a Viareggio.

“Un’altra misura da adottare è la riqualificazione, nonché il potenziamento, del patrimonio pubblico degli alloggi sfitti e fatiscenti che potrebbero ospitare alcune famiglie in attesa che le acque si calmino. Al tempo stesso, però, non si può prescindere dal rispetto delle regole e dall’ottimizzazione delle risorse economiche disponibili: sono stati registrati casi di occupazioni abusive che si protraggono addirittura dal 1990, con tanto di erogazione di contributo per il minimo vitale. Venire in aiuto delle fasce deboli della popolazione non vuol dire mettere in atto una politica improntata quasi esclusivamente all’assistenzialismo.”

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