MASSAROSA. “È nostra intenzione denunciare pubblicamente una grave violazione dei più elementari diritti della persona che ci è stata segnalata nella frazione di Piano del Quercione.” Lo scrive Nicolò Martinelli dell’Unione Inquilini, il sindacato che si occupa di sfratti esecutivi ed emergenza casa.

“La storia, quella di uno sfratto per morosità, è purtroppo la stessa di innumerevoli altri casi: in tempi di crisi, una famiglia di cinque persone, di cui una sola che ancora lavora, si trova di fronte alla dura scelta tra campare e pagare l’affitto. Inevitabilmente si accumula la morosità e parte lo sfratto. Drammatico, certo, come qualunque altro sfratto, ma che si colloca comunque in un quadro di relazioni civili.

“Quello che invece è incivile è l’atto con cui il proprietario di casa ha deliberatamente chiuso tutte le utenze – acqua, luce e gas – agli inquilini sotto sfratto, nonostante essi le abbiano sempre pagate. Un atto di intimidazione bello e buono, che lede i più elementari diritti di questa famiglia, che finché non uscirà di casa, ha tutto il diritto di condurre un esistenza dignitosa, che l’assenza di questi servizi assolutamente non garantisce.

“A rendere ancora più odiosa questa prevaricazione, è il metodo con cui è stata attuata. Al piano di sotto dell’abitazione in questione vive infatti un altro inquilino al nero, all’interno del cui appartamento sono presenti i contatori delle utenze della famiglia in questione. Per assicurarsi che egli tenga chiusi i contatori, il proprietario sottopone quest’ultimo inquilino ad un ricatto: se dovesse riaprire i contatori e mostrarsi solidale con la famiglia del piano di sopra, rischierebbe di essere sbattuto fuori anche lui. Ricorda molto di come i nazisti si comportavano con i kapò.

“Ribadiamo che è diritto di una persona poter avere i servizi essenziali quali la luce, l’acqua e il gas, e che sfratto o no, questi devono essere garantiti in ogni caso.”

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