CAMAIORE. Con l’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni in scena sabato 16 marzo si chiude il sipario sulla stagione di prosa del Teatro dell’Olivo di Camaiore.

Dopo l’applaudito debutto al Teatro Manzoni di Pistoia, giunge a Camaiore L’impresario delle Smirne di Goldoni, per l’ultimo appuntamento della stagione di prosa organizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Camaiore e la Fondazione La Versiliana, sabato 16 marzo alle 21.15.

Splendida, divertente commedia, ma anche impietoso ritratto del mondo dello spettacolo, delle sue difficoltà e precarietà l’Impresario delle Smirne è la nuova produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese realizzata in collaborazione con Valzer srl e  con la regia di Roberto Valerio. Una riflessione quanto mai attuale, sullo stato dell’arte e del teatro contemporaneo che vedrà in scena Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Federica Bern, Pierluigi Cicchetti, Roberta Mattei e Peter Weyel.

Lo spettacolo vede ricomporsi gran parte del cast del Vantone di Pasolini, altra produzione di grandissimo successo di qualche anno fa, targata Associazione Teatrale Pistoiese. In scena, infatti, accanto a Roberto Valerio, che cura pure la regia e l’adattamento del testo, Nicola Rignanese, Massimo Grigò e Roberta Mattei.

Con loro Valentina Sperlì (già insieme a Roberto Valerio nell’elegante edizione di Un marito ideale di Wilde, passato anch’esso con bel successo di pubblico sui palchi della Toscana), Antonino Iuorio, Federica Bern, Pierluigi Cicchetti e Peter Weyel; lo spettacolo si avvale della scena di Giorgio Gori, dei costumi di Lucia Mariani e delle luci di Emiliano Pona.

Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera.

La vicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a  formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di celebrità. Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro.

 

 

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ultimo aggiornamento: 15-03-2013


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