VIAREGGIO. “Sotto il vestito niente. così recitava il titolo del noto thriller che sbancò i botteghini dei cinema italiani alla metà degli anni Ottanta e che in qualche modo si addice – ahimè, in questo caso: non finzione ma dura realtà – alla situazione che il commissario prefettizio Domenico Mannino ha disegnato ieri in Sala di Rappresentanza Comunale ai candidati a sindaco.” Lo scrive Massimiliano Baldini, candidato sindaco del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Infatti, dietro ad un resoconto economico edulcorato dalla speranza che la Corte dei Conti sia oltremodo benevola verso i gravi errori contabili dell’amministrazione Lunardini e che la stessa vicenda Ferragamo possa trovare una soluzione equilibrata che permetta al futuro sindaco ed al futuro consiglio comunale di farvi fronte senza dover pronunciare il dissesto dell’Ente, si intravedono con chiarezza tutte le difficoltà e tutti i sacrifici che i cittadini e l’amministrazione comunale dovranno affrontare per non far affondare la nave.

“Infatti, non è assolutamente scontato che l’organo di controllo dei conti pubblici conceda un piano di rientro facilitato, la vicenda della gara per il porto rimane irta di ostacoli, i 40 milioni richiesti alla Cassa Depositi e Prestiti con restituzione trentennale potrebbero essere largamente ridimensionati e, dulcis in fundo, la sospensione dell’entrata Imu è notizia positiva per le tasche dei cittadini ma deve essere ripianata dal Governo in altro modo, pena il dissesto di tanti Comuni italiani, Viareggio in primis.

“Se questo è il quadro, in attesa di ricevere buone notizie nelle prossime settimane – è ovvio che ce lo auguriamo tutti -, torno a dire però che in questa campagna elettorale bisogna essere seri e realisti e non ingannare gli elettori.

“I sacrifici non sono finiti, il futuro sindaco deve essere il ‘sindaco della ricostruzione’, capace di individuare delle priorità e di fare delle scelte, tagliando laddove vi sono sprechi inutili ed investendo dove si ritiene vi siano i presupposti per il rilancio economico: in questo senso, sono convinto che il numero degli assessorati, già ridotto dalla recente normativa, debba essere ulteriormente limitato e concentrato sulle priorità più urgenti.

“Un assessore al bilancio, un assessore all’urbanistica ed ai lavori pubblici, un assessore al sociale ed un assessore alle attività economiche potrebbero essere già sufficienti. Le deleghe restanti, penso alla cultura, penso al turismo, penso alla polizia municipale, penso anche al porto che con l’istituzione della Port Authority ridisegna la stessa funzione del primo cittadino, potrebbero rimanere – almeno fino a quando le casse del comune saranno risanate – nelle mani del sindaco.

“Davvero inutile pagare tanti assessori con l’unica funzione di comunicare alla fila degli astanti che ‘non ci sono soldi’. Guai a chi pensa che vincere le elezioni significhi promettere e distribuire le poltrone fra un aperitivo e l’altro.”

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