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VIAREGGIO. “La situazione è difficile, non possiamo negarlo. E se ne uscirà solamente con un attento utilizzo delle risorse. Ma i conti non sono quelli di un Comune a rischio dissesto finanziario.” Ormai si è perso il conto delle formazioni politiche che hanno chiesto a Domenico Mannino, commissario prefettizio del Comune di Viareggio, di fare chiarezza sui conti dell’ente. E lui convoca una conferenza stampa nella Sala di Rappresentanza del municipio dove rende noto a tutti i candidati sindaco che il bilancio consuntivo 2012, approvato lo scorso 30 aprile, si chiude con un disavanzo di 1,5 milioni di euro.

Residui e derivati. Una delle voci più consistenti riguarda i residui attivi e passivi del Comune, una roba da 140 milioni di euro “su cui deve essere fatta una notevole pulizia”, dichiara Mannino. “All’inizio dell’anno sono stati tolti quasi 7 milioni di euro per quanto concerne quelli attivi e 4 milioni di euro per quelli passivi, solo una piccola parte.” Sui derivati contratti dall’ente, il commissario calabrese fa invece sapere che il Comune vanta un derivato positivo (“Dobbiamo chiuderlo quanto prima”) e due negativi, con “somme superiori rispetto a quelle che arrivano in entrata”. E sui tempi di incidenza degli swap Mannino non risponde esplicitamente ma lancia un avvertimento: “Io andrei a negoziare con le banche e cercherei di archiviare la pratica il prima possibile.”

Cosa fare? “Purtroppo, le somme destinate agli investimenti sono finite nella spesa corrente”, asserisce Mannino. “Senza investimenti non si campa. E se non ci sono fondi le spese non possono essere fatte.” Per il futuro sindaco di Viareggio, che dovrebbe entrare in carica con il bilancio preventivo 2013 già approvato da Mannino prima che termini il suo mandato, si aprono due possibilità: “Da una parte si può continuare con le risorse ordinarie per rientrare dal disavanzo, tenendo a mente che il problema principale di questo Comune è la mancanza di liquidità.

“Dall’altra si può cercare di abbattere la spesa con le alienazioni: il patrimonio del Comune è vasto, ma queste decisioni spetteranno comunque al consiglio comunale che si formerà dopo le elezioni amministrative. E poi c’è da ridurre la rata dei mutui, che comporta una spesa superiore ai 16 milioni di euro. Sulle società partecipate, poi, bisogna prendere una decisione chiara: quelle in via di liquidazione non possono rimanere così. O vengono liquidate, o si procede alla ricapitalizzazione.

“Nel frattempo abbiamo avanzato alla Cassa dei depositi e dei prestiti una richiesta di 40 milioni di euro per l’anticipazione di cassa, da restituire con un piano trentennale come stabilito dal Governo in deroga al Patto di Stabilità: avremo la risposta intorno a metà maggio, ma sarà dura ottenere quei fondi.”

Il nodo della Corte. Il prossimo bilancio risentirà giocoforza della delibera della Corte dei Conti, cui l’amministrazione comunale dovrà presentare entro l’8 giugno un’ipotesi di piano di rientro da 10 milioni di euro (7,5 indicati dalla Corte più 2 di interesse maturati per la vicenda Ferragamo). “Resta da vedere quanto tempo ci darà la Corte dei Conti, se chiederà un rientro immediato o se ci verrà dilazionato in più mesi”, aggiunge Mannino che poi esprime “preoccupazione per la sospensione dell’Imu: lo Stato dovrà comunque erogare ai Comuni, non solo quello di Viareggio, le cifre necessarie.”

Il congedo non potrebbe essere più amaro: “Dovranno tirare tutti la cinghia, politici e cittadini. E, come me, sindaco e consiglieri si insedieranno in estate, quando l’Italia si ferma…”

@GorskiPark

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