VIAREGGIO. Questa mattina (17 maggio) presso la Capitaneria di Porto di Viareggio è stata ricordata una nobile figura viareggina: la medaglia d’argento al valor militare, 2° Capo Palombaro Ario Lazzari, alla quale è intitolata la Caserma CEMM, dove alloggiano i marinai della Guardia Costiera di Viareggio.

Presso la sala riunioni della Capitaneria di Porto di Viareggio, è stata svolta un’assemblea, presieduta dal Comandante C.F. (CP) Pasquale Vitiello e dal Comandante in 2^ C.F.(CP) Marco Landi, alla quale hanno partecipato, unitamente ai militari che alloggiano presso la struttura intitolata al pluridecorato eroe, il sub commissario del Comune di Viareggio, Amm. Ispettore Capo aus. Marco Brusco, alcuni soci dell’ANMI, con il presidente della sezione di Viareggio, Giovanni Valleroni ed il Presidente delle Medaglie d’oro di lunga navigazione, Zeffiro Rossi. All’incontro sono intervenuti il nipote ed figlio del valoroso viareggino, l’Amm. Isp. (CP) in congedo Lorenzo Lazzari (già Comandante del Porto di Viareggio dal 31.08.1986 al 19.07.1988), il quale, con la propria diretta testimonianza, ha consentito di ricordare gli eventi che hanno determinato il conferimento di due medaglie al valor militare al proprio genitore.

Il Capo palombaro Ario Lazzari, nato il 12 gennaio 1914 a Viareggio dove morì il 4 dicembre 1967, giovanissimo si arruolò nella Regia Marina e, nel solco della tradizione viareggina, fu assegnato alla categoria “Palombaro Sommozzatore”. Per le spiccate qualità di carattere e professionalità, venne ritenuto idoneo a far parte del selezionato gruppo di uomini da destinare ai mezzi d’assalto della Marina Militare.

Nel corso della seconda guerra mondiale, venne incluso fra coloro che dettero vita alla quarta operazione contro il porto d’Alessandria d’Egitto, tentata nel maggio del 1942. Due mezzi avrebbero dovuto attaccare e danneggiare il bacino galleggiante che ospitava una delle due navi da battaglia colpita nell’azione precedente dai mezzi d’assalto, mentre un terzo avrebbe dovuto attaccare la Nave appoggio “Midway”, sede dei “Comandos” operanti in Medio Oriente .A causa di un insolita e non prevedibile corrente, il sommergibile “Ambra”, al comando del Tenente di Vascello – Medaglia d’Oro al Valor Militare – Arillo, che trasportava la spedizione, non riuscì a mettere gli operatori in mare nel punto stabilito e si dovette annullare l’operazione. Per la partecipazione a questa sfortunata azione fu conferita ad Ario Lazzari la medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Circa un anno dopo, esattamente nella notte dell’8 maggio 1943, dal ventre della nave “Olterra”, semiaffondata nel porto di Algesiras, presso Gibilterra, trasformata dalla Marina Militare in base segreta, uscì un gruppo di sei uomini della ricostruita squadriglia “Orsa Maggiore” comandati a colpire il naviglio nemico che si trovava in quel porto. Fra questi vi era il Sergente palombaro Ario Lazzari, in coppia con il Capitano di Corvetta Ernesto Notari, che guidava il “maiale”.Nonostante le vedette inglesi incrociassero nelle acque della rada e le difficoltà della navigazione crescessero sempre più, questa volta l’obbiettivo fu raggiunto. La coppia Notari Lazzari, così come gli altri due mezzi, penetrata nel porto di Gibilterra, riuscì a piazzare la testa esplosiva del siluro sotto un “Liberty” di 7.300 tonnellate di stazza lord, che portava circa diecimila tonnellate di merce varie. I tre equipaggi, senza farsi notare, riuscirono a rientrare nella stiva dell’”Olterra” e lì attesero lo scoppio degli ordigni, che avvenne dopo alcuni minuti dal loro rientro, cosa che suggellò il pieno successo dell’operazione. In questa circostanza, fu conferita al Lazzari la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Dopo l’8 settembre 1943, catturato durante un rastrellamento effettuato dai tedeschi e trasferito a Lucca per essere poi destinato in Germania, riuscì a fuggire in modo rocambolesco e ad unirsi alle formazioni “Marcello Garosi” agli ordini del comandante Carlo Bissa, con le quali partecipò alla lotta partigiana.

 

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