VIAREGGIO. “Il nostro Carnevale ormai da troppi anni è caduto in una profonda crisi: crisi economica, legata al difficile reperimento di fondi per finanziare la manifestazione, di idee ma soprattutto d’identità. Non si respira più infatti la genuinità tipica degli inizi, quel coinvolgimento popolare che da sempre ha reso unico nel suo genere il nostro Carnevale.” Lo scrive Luca Bonuccelli, nome piuttosto noto nell’ambiente del Carnevale, candidato al consiglio comunale con la lista civica Viva Viareggio Viva in appoggio a Leonardo Betti, candidato sindaco del centrosinistra.

“Tutto questo, chiaramente, è stato causato da diversi fattori: in primis, il cambiamento storico e culturale contro cui ogni manifestazione folkloristica si è dovuta scontrare ai giorni nostri; in secondo luogo, la stessa evoluzione del ‘costruire il Carnevale’ di cui la Cittadella, dopo i capannoni di via Marco Polo, ne è l’esempio più lampante.

“Contro tutto questo, una nuova Fondazione non può e non deve combattere, ma sicuramente deve gettare le basi per ricreare un profondo legame d’appartenenza tra i cittadini ed il mondo della cartapesta. Innanzitutto bisognerà coltivare una nuova generazione di carnevalari, attraverso i quali assicurare un vero e proprio futuro della manifestazione. Come? Con il primo progetto scolastico per la divulgazione della cultura carnevalesca e della storia del nostro Carnevale all’interno delle scuole elementari e medie di Viareggio, realizzato coinvolgendo gli stessi costruttori e tutti quei personaggi che, in ambito storico, musicale, rionale e teatrale, hanno contribuito alla crescita e all’arricchimento del patrimonio storico della manifestazione.

“Perché questo progetto? Perché non c’è futuro senza memoria e questo vale anche per il nostro Carnevale. Se la manifestazione più importante della nostra città vuole farsi conoscere fuori dai confini territoriali e ambire a riconoscimenti culturali, come ad esempio quello dell’Unesco, ha bisogno di far ‘riscoprire’ la sua storia in primis alle giovani generazioni, suscitando curiosità ed interesse verso il mondo di Burlamacco.

“Ma un progetto del genere non può fermarsi solo alla scuola secondaria di primo grado: deve poter allacciare rapporti con gli istituti superiori cittadini ed extracittadini, sviluppando percorsi di studio attraverso il Museo del Carnevale e un riorganizzato Centro Studi della Cittadella, da potenziare e rendere vivo ed usufruibile da chiunque voglia conoscere le nostre realtà artistiche.

“La Cittadella non dovrà più essere vista come un fortino in cui, all’interno, i costruttori tramano all’ombra di una città sempre meno coinvolta, ma un centro di aggregazione e di creatività unico in Italia, dove diverse realtà carnevalesche si incontrano creando nuove collaborazioni: il cuore pulsante di una vera e propria capitale del Carnevale.”

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