VIAREGGIO. Un candidato che non si sottrae al confronto, perché un sindaco deve governare la sua città facendosi carico di tutte le istanze. Massimiliano Baldini, candidato sindaco del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini, ha partecipato al confronto sull’emergenza abitativa organizzato ieri mercoledì 22 maggio al Collegio Colombo, insieme alla candidata consigliera Manuela Casini.
” ‘Sarò il sindaco di tutti’ è il cliché che ripetono di solito gli eletti alla carica di primo cittadino”, ha detto Baldini nell’affollata assemblea al Colombo, alla quale sette candidati non hanno partecipato. “Ma chi non accetta il dialogo, nel momento in cui si propone alla guida della comunità, non ha capito il ruolo istituzionale del sindaco, che è quello di governare e conciliare gli interessi e le esigenze, a volte contrapposti.
“Pur riaffermando che la legalità è condizione essenziale per lo svolgimento della vita civile e di qualsiasi azione amministrativa, ho ribadito che chi non è in grado di affrontare la questione del sociale a Viareggio non può fare il sindaco, tanti e tali sono i problemi lasciati in eredità dalle passate amministrazioni, sia di centrodestra che di centrosinistra.
“Non sono venuto qui soltanto per fare la mia propaganda elettorale, ma per esprimere a viso aperto il mio dissenso verso la pratica dell’occupazione, nella consapevolezza però che occorre affrontare l’emergenza, per dare risposte ai bisogni reali di chi è senza casa, senza lavoro e senza un reddito.”
Massimiliano Baldini ha preso parte anche al confronto sui temi proposti dalla Rete Ambientale, martedì sera. “Come Movimento aderiamo senz’altro alla strategia Rifiuti Zero e ci adoperemo per la sua adozione nella nostra città, che merita più pulizia, meno rifiuti, più salute e tutela dell’ambiente.
“Come sindaco di Viareggio sarò una garanzia di trasparenza nei confronti della cittadinanza, un sindaco in grado di prendere decisioni senza dover sottostare ai dettami di partito, che dal livello regionale in giù, hanno imposto in questi anni politiche di incenerimento per favorire i grandi investimenti di capitali, invece di sviluppare le potenzialità, anche in termini economici, della raccolta differenziata.”
