VIAREGGIO. Tanta paura, ma per fortuna nessun ferito nell’episodio che stamani ha visto volare un auto nel mezzo del canale a Viareggio. Sulla quale, per fortuna, non c’era nessuna a bordo.
L’sos in porto è scattato alle 13, quando una telefonata allarmata segnalava alla Sala operativa della Capitaneria di porto di Viareggio un auto caduta in mare nel canale di comunicazione tra le Darsene Italia ed Europa, lato Sud, preso l’area in concessione alla Perini Navi. Immediato l’intervento via terra dei militari in divisa bianca, per prestare i primi soccorsi.
Fortunatamente, dal guidatore dell’auto (un uomo di 52 anni residente a Lucca, socio di una ditta che lavora per un cantiere viareggino) e dalle altre persone presenti sul posto, si apprendeva fin da subito che al momento dell’incidente a bordo dell’auto non vi era nessuno; da una prima sommaria ricostruzione, si presume che, scendendo dall’autovettura, il conducente non abbia posizionato il cambio automatico sulla posizione “P” di parcheggio, per cui la macchina, anche a causa della lieve pendenza della banchina, abbia continuato lentamente la sua marcia terminando la sua corsa nelle acque portuali ed affondando completamente.
Si è proceduto quindi al recupero dell’auto, una VW Passat, grazie all’intervento di un operatore subacqueo della diita specializzata “Lenci Sub” ed una gru dello stesso Cantiere Perini, sotto la vigilanza della motovedetta SAR CP 813 che ha regolato il transito delle imbarcazioni nelle acque adiacenti al sinistro per consentire lo svolgimento in sicurezzza delle operazioni.
Alle delicate e complesse fasi del recupero, certamente inusuali per una banchina portuale, hanno assistito incuriosite numerose persone. In meno di un ora la macchina è stata di nuovo “parcheggiata” in banchina, peraltro senza danni evidenti alla carrozzeria; un’altra macchina, quella dei soccorsi e delle relative comunicazioni operative, si è rivelata efficiente ed ha permesso di restituire in breve tempo gli specchi portuali alla libera e sicura fruibilità dei diportisti e degli operatori marittimi, oltre a scongiurare qualsiasi ipotesi di danno alle strutture portuali e di inquinamento ambientale.
