VIAREGGIO. Con una mozione presentata in Consiglio Regionale, Marina Staccioli ed i colleghi di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi, sono intervenuti a sostegno del mantenimento della sezione distaccata del Tribunale di Viareggio chiedendo alla Regione di “porre in essere ogni possibile iniziativa che, nei limiti dei propri poteri, sia atta a favorire il mantenimento ed il consolidamento degli uffici giudiziari viareggini”.
Il progetto governativo varato lo scorso anno e che prevede la chiusura sull’intero territorio nazionale, entro il prossimo 31 dicembre, di tutte le sedi distaccate dei tribunali e delle procure della Repubblica, viene considerato dai consiglieri vessatorio nei confronti della popolazione versiliese che, nella fattispecie, verrebbe privata dei suoi uffici giudiziari, con conseguenti notevoli disagi sia in termini di tempi che economici.
“Occorre infatti considerare – rilevano Staccioli, Donzelli e Marcheschi – che per quanto riguarda Viareggio si parla di sopprimere ed accorpare al Tribunale di Lucca due importanti servizi quali l’ufficio del Giudice di pace e la locale sezione del Tribunale che espletano la loro attività, insieme a quella degli ufficiali giudiziari, in uno stabile di proprietà del Comune e per il quale non pagano alcun affitto mentre, nel caso del paventato trasferimento, si renderanno necessari a Lucca, sia presso il Tribunale che presso gli Uffici del Giudice di Pace, consistenti e costosissimi lavori di ampliamento e di adeguamento delle strutture, attualmente insufficienti come spazi, né a norma”.
“Non solo. Tale accorpamento” secondo i consiglieri “finirà per produrre, inevitabilmente, oltre alla sostanziale negazione di un diritto fondamentale che causerebbe molti disagi legati ai continui spostamenti e conseguenti perdite di tempo, anche un aggravio economico non indifferente per gli stessi cittadini e per i numerosi studi legali presenti sul territorio, senza dimenticarci di tutto quell’indotto che gravita intorno a tali uffici la cui attività sarà destinata a contrarsi sensibilmente se non addirittura a cessare”.
