VIAREGGIO. È stata la  prima volta che in occasione dell’anniversario della strage di Viareggio viene inserito nel programma delle celebrazioni ufficiali uno spettacolo, per il quarto anno gli organizzatori della serata hanno creduto opportuno di aggiungere la rappresentazione del monologo “Non c’è mai silenzio di Elisabetta Salvatori, accompagnata da Matteo Ceramelli.  Ci è voluta la sensibilità di Elisabetta per allestire uno spettacolo del genere in ricordo delle 32 vittime della strage, di questa tragedia che ha segnato per sempre l città di Viareggio e l’intera comunità versiliese. Lei è di Forte di Marmi, ma  ha saputo cogliere con la sua sensibilità l’essenza di quello che è accaduto la sera del 29 giugno del 2009. Lo spettacolo è andato in scena a Seravezza nel dicembre scorso, poi replicato anche a Lucca, in pineta quest’estate, ma per la prima volta inserito nel programma della commemorazione del quarto anno della tragedia.

Elisabetta è salita sul palco all’arrivo del corteo che ha percorso le strade cittadine arrivando nel piazzale della Pam a Largo Risorgimento. Dopo l’intervento del sindaco, Leonardo Betti e i rappresentanti dei familiari delle vittime e degli altri Comitati che sono arrivati a Viareggio come ogni anno in segno di unione fra tutte le tragedia purtroppo che si sono verificate nel nostro Paese.

È uno spettacolo che è stato allestito con il materiale che Elisabetta ha raccolto dai familiari delle vittime e dell’Assemblea 29 giugno che l’hanno in qualche modo sollecitata a ripercorrere il cammino di quanto accaduto da quella notte in poi. Ha parlato con i superstiti, è stata nella Casina dei Ricordi ed ha letto tante testimonianze scritte nel “Diario dei ricordi” ed è stata più volte in via Ponchielli. È  stato un percorso che ha coinvolto anche emotivamente l’autrice che con la sua abilità e bravura ha saputo ogni qual volta che ha rappresentato lo spettacolo coinvolgere anche il pubblico e non solo quello viareggino. Infatti come detto questo è un lavoro che è stato proposto anche fuori dal comprensorio versiliese e tutti l’hanno apprezzato. Il titolo che la Salvatori ha dato al monologo “Non c’è mai silenzio” non è casuale, ma riferito al fatto che ormai non c’è un attimo nella nostra vita in cui non ci sono rumori, ma ci si è talmente abituati che fanno ormai parte integrante della nostra vita, ecco perché si è voluto invocare nel titolo un po’ di silenzio, forse per riflettere. Lo spettacolo è strutturato in due parti, nella prima viene raccontata la via Ponchielli, epicentro della tragedia, dove ci sono state le maggiori vittime e i danni strutturali agli edifici e la seconda la realtà di ciò che è accaduto, dell’impotenza che una persona può avere essendo in casa nella propria abitazione, seduto sul divano o a letto e vedere arrivare improvvisamente nel cuore della notte gpl e fuoco che in pochi istanti hanno distrutto tutto e lasciato dietro di sè morte, dolore, strazio, disperazione, rabbia e voglia di giustizia, quella che tutta la città di Viareggio ormai attende da anni.

Elisabetta ha fatto un omaggio anche alle altre vittime a Matteo Valenti, scomparso mentre era al lavoro, Daniele Franceschi in un carcere in Francia e le vittime delle altre tragedia italiane del terremoto, del Moby Prince degli operai morti a Torino.

 

 

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