(foto Marco Pomella)

NUOVO AUMENTO DEI COSTI PER I PENDOLARI FDI: “TOSCANI BECCHI E BASTONATI”

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FIRENZE. Ancora aumenti per i pendolari toscani, stavolta si tratta dell’adeguamento dei costi ai nuovi indici Istat decisi da Trenitalia su cui la Regione, parola dell’Assessore Ceccarelli, non può far nulla.

Sull’argomento intervengono i consiglieri regionali Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) e Marina Staccioli (Gruppo Misto): “Con una scusa o con l’altra si continuano ad aumentare le tariffe del trasporto ferroviario regionale gravando, così, sempre più, soprattutto sui pendolari, ovvero studenti e lavoratori. Questo sarebbe comprensibile se agli aumenti corrispondesse un miglioramento sostanziale del servizio offerto, invece sembrano moltiplicarsi le segnalazioni di disagi a 360 gradi da parte degli utenti”.

“Dopo gli aumenti del 20% dello scorso ottobre decisi dalla Regione Toscana per ovviare ai tagli del governo, adesso per gli abbonati di Trenitalia è scattato anche l’adeguamento ai nuovi indici Istat” commentano i consiglieri per i quali “siamo in presenza di una continua vessazione nei confronti di chi usa il treno abitualmente ed anche una sorta di abuso della posizione di monopolio per quanto riguarda i trasporti”.

“A rendere inaccettabile l’ulteriore rialzo delle tariffe c’è l’aumento costante dei disagi segnalati proprio dai pendolari, costretti a dover sempre incrociare le dita nella speranza di trovare il treno in orario ed il vagone pulito con l’aria condizionata funzionante” continuano Donzelli, Marcheschi e Staccioli. “È vero, ci sono vandali ed incivili che peggiorano la situazione, ma con i dovuti controlli causerebbero meno problemi”.

“Insomma, alla fine dei conti è proprio chi dovrebbe essere più tutelato in quanto cliente pagante ed abituale, ad essere vessato ed abbandonato” concludono i consiglieri: “Non ci sembra affatto questo il modo di procedere: chiediamo, dunque, all’Assessore Ceccarelli che apra un tavolo per rivedere radicalmente la situazione dei trasporti ferroviari e la stesura di un nuovo bando di gara più severo con il gestore in caso di bassi standard qualitativi”.

 

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