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LUCCA. “Il calo dell’accisa sul gasolio per le serre agricole è positivo, ma non sufficiente a far fronte alla crisi economica che colpisce anche questo settore”. La Confederazione Italiana Agricoltori-Cia di Lucca se da un lato valuta positivamente il provvedimento governativo in merito all’accise, dall’altro lo ritiene ancora insufficiente. «Ogni intervento che porta a una riduzione dei costi è senz’altro positivo – commenta Adelmo Fantozzi, responsabile per la floricoltura della Cia di Lucca -, in questo periodo di crisi, ma non risolve i problemi del settore».

La crisi che sta colpendo il comparto dei fiori recisi, infatti, non accenna a diminuire. I dati parlano chiaro: calano le colture in serra, passate da  oltre 400  a  360 aziende che riscaldano e, in due anni, il consumo è calato da circa 6 milioni di litri ai 4 milioni attuali.
«Per invertire questa tendenza – afferma Fantozzi – pensiamo che la riduzione dell’accisa sia tutt’altro che sufficiente».
Il Governo, infatti, ha deciso di portare a 25 euro ogni 1000 litri l’accisa: l’incidenza di questo calo è del 7 per cento, corrispondente a circa 6 centesimi il litro, a fronte di un incremento del prezzo del gasolio nel corso del 2012 di oltre il 12 per cento. «La diminuzione – prosegue il responsabile per la floricoltura della CIA di Lucca -, quindi non copre neanche l’aumento dell’ultimo anno».
Inoltre, calcoli elaborati dalla CIA Lucca evidenziano che sul totale degli assegnatari, quasi il  90 per cento risparmierà meno di mille euro l’anno e le aziende con risparmi che andranno dai 6mila ai 24mila euro l’anno saranno solo una decina. Va comunque considerato che l’azienda che dovesse risparmiare 24mila euro annui, avrà un costo di oltre 340mila euro.
«Come si capisce da questi dati – afferma Fantozzi – siamo di fronte solo a una boccata d’ossigeno, il cui effetto rischia di essere annullato a breve se non vengono affrontati i nodi cruciali del settore. Per questo non ce la sentiamo di usare toni trionfalistici rispetto a questa diminuzione. Il calo dell’accisa sarà comunque legato a meccanismi di riduzione dei consumi che ancora non conosciamo».
Per la CiA basilare è realizzare progetti mirati alla floricoltura: «inseriti, ad esempio, nel prossimo Piano di sviluppo – prosegue Fantozzi –, ma anche con un piano nazionale che ponga le basi per un rilancio del comparto e un serio piano energetico alternativo al gasolio. A fronte anche della pesante assenza di politiche di promozione e ammodernamento della logistica (mercati e servizi), se non cambia il quadro generale – conclude Fantozzi –, continueremo ad assistere a un inevitabile calo delle aziende e il pannicello caldo del calo dell’accisa rischia di non essere altro che un sollievo temporaneo».
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agricoltura cia gasolio

ultimo aggiornamento: 18-07-2013


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