VIAREGGIO. Sono pronti a denunciare alla Procura della Repubblica molte realtà e attività non compatibili con il Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli i gestori dei locali della Marina di Torre Del Lago riuniti sotto il Consorzio Friendly Versilia, stanchi di essere i soli a pagare per le attività non previste dalle normative dell’ente regionale.
“Se è vero che i nostri locali non sono compatibili con il parco possiamo dire che sono in buona compagnia – afferma Regina Satariano presidente del consorzio Frendly Versilia che insieme all’Asociazione Torre Viva ha incaricato l’avvocato Di Rosa di analizzare i risultati di uno studio commissionato dalla Regione Toscana sulle strutture e sulle attività compatibili con il parco, la Relazione Nemo Srl del Luglio 2012”.
Stando a quanto evidenziato dal professionista a non essere compatibili con le norme che tutelano le zone protette sarebbero oltre ai locali anche le attività che si svolgono al Gran Teatro della lirica di Torre Del Lago, in alcuni cantieri navali nelle vicinanze della macchia lucchese oltre di un autostrada nelle immediate vicinanze del lago.
Per il Consorzio Frendly Versilia che ha illustrato i risultati dello studio alla presenza delle associazioni di categoria e imprenditori è fondamentale che tutti gli enti coinvolti riscrivano le regole della partita tenendo conto che ormai all’interno del parco insistono realtà che non possono traslocare. “Se ciò non dovesse accadere – ribadisce Regina Satariano – andremo per vie legali, come altri hanno già fatto nei nostri confronti affinché anche le altre situazioni non compatibili con il parco siano perseguite dalla Magistratura”.
Alla luce delle dimissioni di Alessio De Giorgi dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio Friendly Versilia la Presidente Regina Satariano si augura che il rapporto di collaborazione possa continuare sotto altre forme: “Ho ricevuto le dimissioni anticipatamente e cercato di far desistere Alessio – commenta – ha avuto un ruolo molto importante per la crescita del Consorzio e per la comunità LGBT che nel Mamamia è riuscita a trovare un solido punto di riferimento”. Il clima insomma si fa sempre più teso.
