CAMAIORE. Umberto Marchi e Massimiliano Bindocci della Filcams Cgil di Lucca, sono raggianti per il decreto di condanna emesso dal Giudice del lavoro, per attività antisindacale contro il piccolo supermercato Ekom di via Aurelia Lido di Camaiore. “I fatti: il sindacato pochi anni fa è entrato all’interno del piccolo supermercato e da subito nota problematiche per l’inquadramento del personale dipendente, infatti la direzione del negozio aveva sotto inquadrato il personale, utilizzandolo per mansioni superiori”.

“Furono ricalcolate le differenze retributive, circa 20.000 euro e richieste all’azienda. Da quel momento, sono iniziati i problemi, il titolare del negozio, passò tra il personale iscritto alla CGIL, cercando, di far revocare l’adesione al sindacato, averlo in azienda, creava difficoltà. La Filcams, chiese immediatamente il rispetto delle regole alla ditta, senza però denunciarla per attività antisindacale, la speranza era ricondurla a corrette relazioni sindacali. Successivamente, la società iniziò a contestare formalmente l’operato della rappresentante sindacale, contestazioni senza senso, ma era un chiaro segnale di disagio della società, soffriva avere all’interno del negozio il sindacato”.

“Nel corso di un incontro sindacale, il consulente della Ekom chiese alla Filcams la possibilità di un accordo per l’installazione di telecamere a circuito chiuso, il sindacato preparò una bozza di accordo da presentare alla società, passano mesi e il sindacato viene a sapere che il negozio aveva installato TVCC e scoprimmo, continuano Marchi e Bindocci, che la società, senza alcuna comunicazione al sindacato, chiese l’autorizzazione all’Ispettorato per l’installazione. Nel mese di ottobre 2012 la goccia fatidica affermano i rappresentanti sindacali, la società trasferisce a Pisa senza il consenso del sindacato, la rappresentante sindacale aziendale, a questo punto, la Filcams stufa del comportamento aziendale, mette in moto la macchina giudiziaria denunciandola per attività antisindacale come prevede l’art. 28 della legge 300/70”.

“Mentre la causa va avanti tra udienze e testi, la società continua a colpire la rappresentante sindacale, tra l’altro in gravidanza, con provvedimenti disciplinari pesanti del tutto assurdi e fuori luogo. Nel ringraziare il nostro avvocato che ha discusso il ricorso impeccabilmente, oggi non possiamo che gioire, affermano Marchi e Bindocci, una piccola azienda, dove il titolare imponeva la legge del padrone. Qui non c’era l’applicazione della legge o del contratto nazionale di lavoro, avere all’interno il sindacato dove richiede l’applicazione delle regole, non può che far danni per un’azienda non abituata a interferenze, invece il giudice ha accolto tutte le nostre istanze di antisindacalità, ordinando alla società la cessazione dei comportamenti illegittimi e la condanna alle spese”.

“Siamo e vogliamo rimanere in prima linea a combattere l’illegalità, concludono i due sindacalisti, in questi anni Ekom ha sempre fatto ostruzionismo al sindacato e a chi lo rappresenta, questa condanna speriamo la porti a far riflettere, un messaggio per tutti i lavoratori: si può cambiare, si può lavorare con più tranquillità, con più entusiasmo e nel pieno rispetto dei diritti e delle regole”.

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ultimo aggiornamento: 05-08-2013


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