VIAREGGIO. “Come responsabili della scuola popolare che teniamo al Caracol da maggio 2009 abbiamo deciso di rispondere al comunicato stampa delirante, uscito il 5 agosto scorso sui giornali, scritto dal segretario della Federazione della Versilia di Rifondazione Comunista Mario Navari. Da cinque anni svolgiamo nelle stanze intitolate a Nilo Caprili un doposcuola gratuito per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie, più volte a settimana.” Così scrivono in una nota Ludovica Antonini e Susanna Paoletti, responsabili della scuola popolare che si tiene al Caracol.

“Cinque anni fa le due stanze al Varignano, dove oggi svolgiamo le nostre attività, erano un magazzino abbandonato, senza pavimento, dove da un decennio nessuno era più entrato e nelle quali Rifondazione comunista non aveva mai manifestato l’interesse di svolgere nessun tipo di attività.

“Il lavoro per far sì che quelle stanze prendessero vita è stato non solo fisico – ristrutturare, imbiancare, mettere il pavimento, pulire, trovare la mobilia, trovare i fondi per realizzare tale progetto -, ma anche e sopratutto un lavoro politico per portare le persone del quartiere in quelle stanze ormai dimenticate dagli abitanti.

“Per queste ragioni vogliamo rispondere al comunicato di Navari, analizzandone i passaggi:

“Nella realtà sono i militanti e iscritti al Partito della Rifondazione Comunista ai quali è impedito entrare nella nostra sede Nilo Caprili.”

Si tratta di una falsità. Nessuno ha mai impedito l’ingresso alla sede, anzi i militanti sono stati più volte invitati a partecipare a feste e eventi organizzati lì, e soprattutto a collaborare con le nostre attività. Nessuno si è mai presentato.

“Da mesi abbiamo loro telefonato”

Si parla di telefonate per riavere le stanze indietro. A queste telefonate, fatte in modo informale e ossessivo a un unico compagno, non volevamo credere. Dare lo sfratto a un doposcuola, al Gap – dove cinquanta famiglie vengono ogni settimana a fare la spesa – e alla sede dell’Unione Inquilini era incredibile dal nostro punto di vista, e abbiamo aspettato una comunicazione ufficiale e scritta per replicare.

“Iscritti del Caracol, che hanno volontariamente abbandonato Rifondazione Comunista”

Abbiamo volontariamente abbandonato il partito dopo che il circolo Manfredini ha rifiutato l’assemblea congiunta tra circoli e il referendum di federazione, indicati come soluzioni sia dal collegio di garanzia sia da Paolo Ferrero, e ci ha imposto la sua linea rifiutando la nostra decisione di non andare col Pd alle elezioni comunali.

“Da quasi un anno abbiamo subito le esternazione degli ex iscritti dell’ex circolo del Prc Caracol senza mai replicare.”

È un’affermazione falsa: l’ex segretario del circolo Manfredini e ora assessore alla casa Roberto Rossetti, scriveva nei mesi passati che “il Caracol è passato dal voler partecipare alle primarie del Pd con un proprio candidato (Carmassi) – noi come circolo siamo sempre stati contrari ed infatti non abbiamo partecipato alle primarie – a non voler nessun rapporto col Pd. La logica è chiara: si aspira alla candidatura a sindaco e a consigliere comunale. “.
Morale della favola: lui stesso è diventato assessore.

“Hanno falsato una gestione fatta da un gruppetto ristretto come una gestione orizzontale e paritaria”.

Questa gestione ristretta di cui parla è l’assemblea del circolo Caracol, che ha sempre preso le sue decisioni collettivamente, che alla sua apertura contava il numero minimo legale di iscritti (20) e che in quattro anni ha triplicato il suo numero (68), senza contare che il Caracol per mandare avanti le sue attività ha fatto tesoro di decine e decine di simpatizzanti tra abitanti del quartiere, studenti e volontari.

“Sarebbe paradossale se proprio il paladino della casa volesse sfrattare i militanti di Rifondazione da una loro struttura.”

Navari afferma che noi vogliamo sfrattare i militanti del Circolo Manfredini dalla struttura. Ma non sa che per essere sfrattato qualcuno deve prima abitarci? Oppure il segretario di Rifondazione vuole portare avanti l’idea che lo spazio non è di chi lo vive e lo fa vivere, ma del padrone?

“Abbiamo 60 bambini e ragazzi che aspettano la riapertura della scuola popolare a settembre. Dobbiamo mostrargli la lettera di sfratto? E questa lettera è un’iniziativa di tutta Rifondazione o del segretario?”

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