PIETRASANTA. “Questa mattina, con vistoso (e costoso) dispiegamento di uomini e mezzi, è stata data esecuzione all’Ordinanza con la quale il Sindaco di Pietrasanta disponeva lo sgombero dell’area “Patrimoniale” di alcune roulotte, dimora di famiglie Rom”. Lo scrive in una nota l’Associazione “Berretti bianchi”.

“Tutte le persone che hanno subito tale intervento avevano aderito, a suo tempo, correttamente e fiduciose, al Progetto che la nostra Associazione – tra impensabili difficoltà e ostacoli – cerca di portare avanti, d’intesa con le Amministrazioni locali della Versilia Storica.

A nulla sono valsi i ripetuti tentativi di evitare un intervento militare e di risolvere il problema (in tempi che sapevamo molto ristretti) con un “trasloco” piuttosto che con lo sgombero forzato: operazione non affatto risolutiva, da nessun punto di vista, ma che ottiene, questo sì, un effetto devastante sul progetto che da oltre 2 anni vede impegnati, in collaborazione con Amministrazioni Comunali e Regione Toscana, alcuni volontari versiliesi nel faticoso compito di inclusione-inserimento dei soggetti Rom presenti sul nostro territorio.

I Rom cacciati con la forza dall’area “Patrimoniale”, privati in parte degli effetti personali, in assenza di qualsiasi alternativa “abitativa” sicura, torneranno ad insediarsi, senza alcun controllo, in altri luoghi pubblici e privati, dando di nuovo il via ad una spirale, tanto inaccettabile quanto inutile e costosa, di occupazioni e sgomberi.

La nostra Associazione verificherà attentamente se Sindaco, funzionari ASL e funzionari comunali, responsabili dell’Ordinanza in questione (e tutti così sensibili al principio di legalità) abbiano a loro volta operato in violazione di altre Leggi non meno inderogabili di quelle invocate e poste alla base del provvedimento di sgombero”.

(Visitato 58 volte, 1 visite oggi)

Corso di lingua italiana per stranieri a Pietrasanta, iscrizioni aperte fino al 31 agosto

5 per mille, nelle casse della cooperativa C.Re.A oltre 14mila euro. Caruso: “Grazie del sostegno”