VIAREGGIO. “Si fa sempre più difficile la situazione per i dipendenti delle cooperative sociali Comiso e Comise, che hanno in affidamento dalla Misericordia di Viareggio tutta una serie di servizi oltre alla gestione amministrativa dei vari uffici interni, i lavoratori lamentano il mancato pagamento degli stipendi con arretrati di circa sette mensilità, la condizione di profondo disagio è causata dall’insolvenza della Misericordia rispetto a quanto dovuto alle cooperative per i servizi resi, da qui il mancato pagamento dei salari da parte di queste ultime ai propri dipendenti che privati della loro fonte di reddito lamentano pesanti difficoltà oltre ad una situazione di grave incertezza per il futuro”. Lo scrivono  per la FP-CGIL Marco Morbidelli e per la CILS-FISASCAT Gianpiero Guidi.

“A complicare la già difficile vicenda – aggiungono –  alcune determinazioni assunte recentemente dal C. di A. della Misericordia rispetto al pagamento di parte delle somme di denaro dovute alle cooperative e destinate a sanare almeno in parte il debito contratto con i dipendenti per gli stipendi arretrati, ma sulla cui assegnazione ai singoli lavoratori è stata decisa proprio dal Magistrato della confraternita una bizzarra forma di assegnazione differenziata per dipendente, non tanto sulla base del credito maturato ma di criteri non comprensibili e assai discutibili, oltre che inopportuni. Poiché se è vero che la Misericordia deve il pagamento alle cooperative per effetto del rapporto che ha con le stesse, è altrettanto vero che Comiso e Comise hanno il compito poi di provvedere in forma autonoma e con principi di equità alla erogazione delle somme dovute ai loro dipendenti senza indebite interferenze da parte del committente che non ha alcun rapporto diretto con i dipendenti delle società a cui ha affidato in appalto i propri servizi, fatta salva la responsabilità solidale in caso di insolvenza delle cooperative in regime di appalto e/o di affidamento, anche se in questo caso si ha la sensazione di una interazione diretta della Misericordia in ordine alle scelte operabili per i dipendenti delle cooperative sociali”.

“Questa inopportuna ingerenza ha determinato che almeno in una delle due cooperative la distribuzione delle somme ai lavoratori è stata effettuata in modo disomogeneo, mentre nell’altra si è fatto valere, rispetto alle scelte dettate da Misericordia, il sacrosanto principio della autonomia nella gestione del proprio personale dipendente, ovviamente a seguito di questo episodio l’atmosfera già pesante si è ulteriormente irrigidita, i lavoratori riuniti in assemblea hanno espresso ai sindacati Funzione Pubblica Cgil e Fisascat Cisl tutto il loro disappunto per la situazione che si è determinata anche in considerazione del diverso trattamento che Misericordia riserva al settore delle telecomunicazioni dove il credito dei dipendenti è stato opportunamente ridotto e la società anche per quest’anno è stata rifinanziata con fondi della Misericordia, anche i dipendenti delle cooperative sociali chiedono a Misericordia un maggiore impegno nei loro confronti per parificare le condizioni rispetto al settore televisivo. Giova ricordare che i dipendenti delle cooperative da tempo stanno utilizzando la cassa integrazione in deroga con una riduzione dei guadagni, soluzione accettata ma che indubbiamente pesa, anche perché sussiste il sospetto che la cassa integrazione non ruoti fra tutti i lavoratori con la dovuta equità”.

 

 

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ultimo aggiornamento: 03-09-2013


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