PIETRASANTA. Nuova tegola nel mondo del lavoro lucchese, altri 12 posti di lavoro a rischio al negozio di bricolage Brico di Pietrasanta. Dopo i problemi sorti con la “Brico io” con il rischio licenziamento per 37 lavoratori, la Filcams Cgil si trova a gestire un’altra situazione simile con la chiusura del punto vendita pietrasantino a causa di guerre tra società.

 Umberto Marchi della Filcams Cgil di Lucca, è stato contattato la settimana scorsa da alcuni lavoratori chiedendo un incontro con il sindacalista. “Ho parlato con i dipendenti mercoledì, spiega il sindacalista, dove la partecipazione è stata massiccia, ci hanno riferito quanto a loro conoscenza, ma in realtà poco, per mancanza di informazioni della proprietà della Brico che si trova in Piemonte e quindi quanto arriva nel territorio, è sempre in maniera ridotta. La società, continua Marchi, aveva già chiuso una decina di giorni nel mese di luglio, un altro giorno il 28 agosto e sempre, dando informazioni molto evasive al personale e alla responsabile di negozio. Ci siamo ad ogni modo mossi immediatamente e abbiamo trovato che la Brico Pietrasanta ha presentato una richiesta di concordato preventivo, ma qualcosa non quadrava, la chiusura del negozio nel mese di luglio non poteva essere legata al concordato o quanto meno solo a quello, quindi siamo riusciti a sapere di problemi legali tra il colosso BRICO CENTER e la società BRICO PIETRASANTA. Il 3 settembre, il personale si è recato a lavoro come sempre e ha trovato ad attenderli l’ufficiale giudiziario che ha posto sotto sequestro il negozio, quindi nel panico per il posto del lavoro che stava sfumando, continua Marchi, sono stato nuovamente contattato chiedendomi di riceverli con la massima urgenza. Messa in piedi un’assemblea nello stesso giorno dove tutti i lavoratori hanno partecipato, abbiamo appreso che il problema è meramente economico, così hanno riferito dirigenti della Brico Center presenti ieri al punto vendita di Pietrasanta”.

 “ìBrico Pietrasanta giá Brico Due affiliato alla grande catena Brico Center  – spiega il sindacato – sembra si sia staccata da quest’ultima senza alcun consenso e quindi, si è aperto un contenzioso da parte del grande gruppo. A noi di quanto sta accadendo, o accaduto tra le due società, ci spiace ma poco ci interessa, la nostra primaria importanza, sono le 12 persone, 12 famiglie che lavorano in un negozio dove sono a casa senza sapere se hanno ancora la possibilità di ritornare a lavoro. A parte il nostro intervento con una richiesta di apertura immediata di una cassa integrazione per tutto il personale, abbiamo bisogno di cercare soluzioni per far riaprire questa società e quindi riteniamo che anche la politica locale deve dire la propria, la chiusura di un’altra azienda non può che avere un impatto sociale negativo per il territorio. Faremo il nostro per cercare soluzioni conclude Marchi, ma ognuno deve fare la propria parte e sembra che un’azione importante, forse la principale, la può fare proprio la società della Brico Pietrasanta, che da quanto a nostra conoscenza tutto gira intorno a questa società, se c’è rispetto per i lavoratori, per queste persone che hanno contribuito alla crescita economica di questa società, oggi c’è il bisogno assoluto di dimostrarlo con fatti tangibili”. 

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