VIAREGGIO .  Aveva inghiottito una manciata di ghiaia durante una cena in un ristorante di Pietrasanta, ma i problemi respiratori  di quel bambino, in vacanza a Fiumetto con i genitori e arrivato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Versilia, erano stati presi dal personale medico del nosocomio versiliese come una forma asmatica o un’infiammazione virale. La cura? Due pasticche di cortisone al giorno e un dilatatore bronchiale per facilitare la respirazione nonostante i genitori avessero manifestato al medico pediatra di guardia al pronto soccorso la loro preoccupazione, dovuta al fatto di aver sorpreso, solo un paio di ore prima, il figlio con una manciata di ghiaia infilata in bocca. Niente da fare. Nessun ulteriore accertamento e dimissione immediata.

Come scrive questa mattina il quotidiano “Il Tirreno”, nella notte del 18 Agosto – due giorni dopo il ricovero al Versilia –  il bambino, due anni e mezzo, ha dovuto essere operato d’urgenza all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove i chirurghi gli hanno tolto il sassolino che gli era rimasto incastrato tra la trachea e il bronco destro asportandolo con una sonda a fibre ottiche.

Passata la paura – prosegue a raccontare  “Il Tirreno” – il padre del piccolo, un parrucchiere di Pistoia ha denunciato il fatto, si è rivolto a un legale ed ha presentato un esposto alla procura della Repubblica.

“ Ho ripensato a quello che era successo – conclude l’uomo – al fatto che qualcuno la responsabilità se la doveva prendere. A maggior ragione con un bambino che non è in grado di esprimersi bene, un pediatra deve fare tutto il possibile per scongiurare il peggio. Almeno un’ecografia”.

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