LUCCA. Oltre duecento scienziati provenienti da tutto il mondo  in rappresentanza dei governi degli Stati membri della Commissione Oceaonografica Intergovernativa dell’Unesco (Onu) si ritrovano a Lucca da lunedì 23 fino a venerdì 27 settembre per il 5° convegno internazionale IMDIS-Sea Data Net, una cinque-giorni di studio e di confronto sul futuro degli oceani e di scambio di esperienze sui sistemi informatici per l’accesso a dati, prodotti e informazioni riguardanti l’ambiente marino.

Il convegno, che si svolge nell’auditorium di San Romano e che si avvale del patrocinio di Comune, Provincia e Camera di Commercio di Lucca, è organizzato da ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in collaborazione con un consorzio paneuropeo di enti di ricerca e con la Commissione Europea (Joint Research Center), di cui l’Italia è committente nel quadriennio 2011-2014.

A coordinare i lavori sarà Giuseppe Manzella, oceanografo di Enea e presidente della Commissione Oceanografica Italiana, che rappresenta la comunità oceanografica italiana presso l’Intergovernmental Oceanographic Commission dell’Unesco, nata nel 1960 per promuovere la cooperazione internazionale e coordinare programmi in ricerca, sviluppo sostenibile, protezione dell’ambiente marino, capacity building. Nel suo ambito si svolgono programmi sul clima, scambio dati marini, aspetti legislativi e informazioni utili per gli approfondimenti degli studi sugli oceani. La COI ha il compito di rappresentare la comunità oceanografica italiana presso l’IOC.

Tra gli oltre duecento scienziati che si ritroveranno nei prossimi giorni a Lucca per Imdis 2013 ci sarà anche Walter Munk, 96 anni, austriaco di nascita e cittadinanza americana, per decenni professore di Geofisica all’Università della California. Una vita costellata da premi e riconoscimenti, fra cui, ultimo in ordine di tempo, il prestigioso “Crafoord Prize”, una specie di Premio Nobel per la ricerca geofisica, assegnatogli nel 2010 dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze.

Quattro le sessioni di lavoro in programma: dalla gestione dei dati e delle informazioni in campo marino, alle infrastrutture e ai sistemi di accesso ai dati; dall’utilizzo dei Data Services nell’oceanografia fino alla loro messa a disposizione per gli utenti e per la didattica. Ma durante l’evento si parlerà anche di standardizzazione informatica, per uniformare la raccolta e la lettura dei dati riguardanti l’ambiente marino.

Sempre a Lucca dal 26 al 27 settembre si terrà la seconda edizione della riunione annuale del progetto Sea Data Net, l’infrastruttura che mette in collegamento tra loro 80 centri oceanografici nazionali provenienti da 35 differenti paesi europei.

Nell’ambito del congresso sarà allestita in San Romano una mostra di antichi documenti dall’epoca rinascimentale al periodo delle grandi campagne scientifiche marine dell’800, a cura dell’Historical Oceanography Society, presieduta da Federico De Strobel, che opera in sinergia con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e che cura la divulgazione e la promozione dell’Archivio Storico Oceanografico, con sede a Porto Venere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ultimo aggiornamento: 22-09-2013


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