VIAREGGIO. Biciclette pubbliche: il tema del trasporto a due ruote in città è diventato assai spinoso ORDINANZA ANTI BICI sospesa e questa mattina Versiliatoday si è travestita da turista provando a usufruire del servizio pubblico di biciclette, con la conferma che non funziona per niente, ma questo vedendo le numerose bici arancione arrugginire ferme nelle rastrelliere non ci stupisce affatto. Il servizio purtroppo non è a misura di turista: fu studiato essenzialmente per chi lavora a Viareggio. Arrivare con l’auto alle periferie della città, trovare un bel parcheggio e una bici per poter arrivare comodamente fin sotto il posto di lavoro: a questo doveva servire il servizio di bike sharing. Ma neanche questo funziona, e tutto si è rivelato solo un grande spreco di denaro. O, visto da altri punti di vista, solo fumo negli occhi ai cittadini che, nel frattempo, vedevano colorarsi di blu gran parte degli stalli per auto che una volta erano gratis.

Proviamo a chiamare il numero verde 800 70 32 51. Trascriviamo la comunicazione telefonica per far capire agli abitanti di una città turistica come Viareggio che non è possibile per turisti e pendolari utilizzare le biciclette e decongestionare così il centro città. Non è infatti l’ufficio turistico che si occupa della questione, ma l’Urp.

VT: “Buongiorno sono un turista di Firenze in vacanza questa settimana a Viareggio, abito nella zona della Stazione Vecchia in un Bed and Breakfast e vorrei usufruire del servizio delle biciclette pubbliche “bici Arancioni” per andare al mare questo pomeriggio, come posso fare?

Comune: “Guardi non è possibile prendere le biciclette pubbliche per un solo giorno, devono essere prese per una settimana, dieci giorni almeno”

VT: “una settimana o 10 giorni? Devo andare all’ufficio turistico?”

Comune: “…Un tempo lungo. No, non sono gestite dall’ufficio turistico, deve venire qui da noi dal lunedì al venerdì dalle 8,45 alle 12,30 a fare un contratto con l’amministrazione, versare 10 euro di cauzione e le verrà data la sua chiave con quella va nella rastrelliera desiderata e prende la bici, ma… non è detto che ce la trovi perché ci sono 1000 chiavi e solo 90 biciclette. Può usare la bici dalle 6,30 alle 23,30 e deve rimetter la bici al solito posto altrimenti paga 10 euro al giorno di penale perché il personale controlla costantemente. Mi raccomando se lei tornasse a Firenze il sabato si ricordi di venire in comune il venerdì, altrimenti perderà la cauzione dato che i nostri uffici sono chiusi”.

VT: “ma io ne ho bisogno per 2-3 giorni, ma non la poso prendere alla stazione e lasciare in un’altra rastrelliera come in altre città che ho visitato? È impossibile per me che vengo da fuori utilizzare questo servizio, come devo fare?”

Comune: “le consiglio di rivolgersi a una rivendita di biciclette o a un “Chioschetto in pineta”, di trovare un accordo economico con loro, e avrà la sua bicicletta”.

biciclette pubbliche viareggio
© foto versiliatoday
biciclette pubbliche viareggio
© foto versliatoday

La riflessione sull’utilità del servizio delle  “biciclette pubbliche arancioni” – senza nulla imputare a chi ci ha risposto al tefefono, che evidentemente avrebbe altre competenze  – è a questo punto doverosa. Al di la della propaganda elettorale per chi ha concepito l’idea, non ha nessuna utilità per i molti pendolari che vengono in città per lavoro o per fare shopping e risulta scandalosamente inutile per turisti che durante il periodo estivo arrivano a Viareggio.
L’unico favore che l’amministrazione ha fatto istituendo il servizio delle biciclette pubbliche è stato quello di dotare alcuni cittadini di Viareggio al costo di 10 euro di una loro propria bicicletta facendola pagare a tutta la comunità.

In molti comuni hanno istituito anche l’ufficio/servizio biciclette e  il fatto che non ci sia un ufficio turistico che ne gestisca l’utilizzo avvalora quanto detto sopra. Di fatto l’idea iniziale era quella di attivare il servizio per evitare che si arrivasse in centro con l’auto: un servizio partito in contemporanea con l’istituzione dei parcheggi a pagamento in gran parte della città (prima di Betti, di Mannino e di Lunardini: fu una delle ultime ‘mosse’ dell’allora giunta Marcucci). Poi il servizio di bici è andato pian piano nel dimeticatoio, ma i posti a pagamenti sono rimasti.

bici arancione
© foto viareggiok.it
bici arancione
© foto viareggiok.it

Entrando nel tema della manutenzione e del controllo delle biciclette pubbliche, si tocca un’altra nota dolente. I mezzi risultano – se ancora presenti, perché molti sono stati rubati – completamente arrugginiti e abbandonati al loro destino o usati per ricavare pezzi di ricambio per altre biciclette, e il controllo sullo stato stato delle bici e sul servizio in generale è completamente assente come scriveva in più occasioni anche un noto blog cittadino che si occupò con forza del problema e che speriamo continui anche oggi la sua battaglia.  VIAREGGIO COME ROMA. STESSO SCANDALO., oppure BICICLETTE COMUNALI ALLA BISOGNA o SPRECO DI DENARO PUBBLICO.

 In altre città, in Italia e nel resto d’Europa, le cose vanno diversamente.

copenaghenA Copenaghen ad esempio il servizio è assolutamente gratuito. Il comune ha messo a disposizione di chiunque – ma soprattutto dei turisti – delle biciclette che si possono prelevare e riconsegnare in numerose rastrelliere sparse in città, con il metodo del “carrello della spesa”: si inserisce una moneta da due corone (2,5 €), la bici si stacca, si usa, e si lascia nella rastrelliera di destinazione recuperando la moneta. Il metodo è molto semplice e da la possibilità di spostarsi in città in totale libertà ma crediamo che il completamente gratuito sia al quanto irrealizzabile per problematiche legate all’educazione civica, almeno al momento e quindi il metodo utilizzati a Oslo meglio si confà a noi italiani.

bike sharing osloA Oslo infatti esiste City bike cards per turisti oltre che abbonamenti per i residenti, dove si paga il noleggio di una carta con microchip presso gli Uffici Informazioni Turistiche (costo del noleggio: 100 NOK (13 €) per un giorno; verrà effettuata una fotocopia della carta di credito come garanzia in caso di smarrimento o mancata riconsegna della carta o del mezzo).

In questo modo si può utilizzare una delle biciclette che trovate nelle 108 stazioni sparse in città. il servizio di assistenza e manutenzione provvederà mantenere a spostare le biciclette da una stazione all’altra se si presentasse la necessità di una maggiore richiesta in una parte della città.

La carta per utilizzare le biciclette in città deve essere riconsegnata all’ufficio Informazioni Turistiche negli orari di apertura. Se la carta o le carte non vengono riconsegnate addebiteremo 250 NOK (30€) a carta sulla vostra carta di credito. Se la bicicletta viene persa o rubata mentre la state utilizzando addebiteremo 3250 NOK (400 €) sulla vostra carta di credito.

Tipologie di bike sharing simili sono utilizzate anche in Italia oggi in 44 comuni attraverso un servizio come quello offerto da Citybike di Torino. I comuni più vicini a noi sono che utilizzano questo sistema sono:

tessera per biciArezzo con ARBike che ha istituito 8 punti dislocati in città, realizzata da Comune di Arezzo e ATAM con l’obiettivo di favorire gli spostamenti brevi all’interno della città, oltre che contribuire alla riduzione del traffico cittadino mediante un sistema di condivisione di biciclette pubbliche.

Usufruendo del servizio Arbike si possono utilizzare anche biciclette elettriche a pedalata assistita, che consentono di affrontare i percorsi in salita senza fatica. Attraverso una tessera elettronica ricaricabile è possibile prelevare una bicicletta, usarla e successivamente restituirla in una qualunque postazione e quindi anche in un punto diverso da quello dove è stata prelevata.

spezia in biciLa Spezia dove è infatti presente dal 2008 il Servizio “Speziainbici”  innovativo sistema automatico di noleggio biciclette pubbliche, strumento importante per promuovere in  città una vera e propria cultura della bicicletta favorendone l’uso per gli spostamenti quotidiani attivi: casa-lavoro, casa-studio, shopping ecc. ma anche  coinvolgendo in ciò, chi viene in città per lavoro e/o per turismo.

“Speziainbici” infatti consente a tutti i cittadini, siano essi residenti, pendolari, turisti o visitatori occasionali, di prelevare la bicicletta da una stazione di distribuzione e riconsegnarla in un’altra che  può essere anche diversa ed in un altro punto della città rispetto a quella di prelievo,  in analogia con il trasporto pubblico tradizionale. L’obiettivo è quello di promuovere e facilitare un
radicale affermarsi dell’uso della bicicletta per gli spostamenti urbani a breve raggio tale da diventare alternativo/competitivo all’uso dell’auto privata ottenendo benefici rispetto alla qualità dell’aria ma anche alla qualità della vita, dovuti alla riduzione dell’inquinamento da gas di scarico, rumore, stress, oltre ché migliorare complessivamente l’accessibilità/fruibilità degli spazi urbani e le condizioni di sicurezza complessive della Città.

Andando sul sito di citybike si possono vedere anche in tempo reale per ogni stazione se vi sono biciclette disponibili e se ci sono posti per lasciare la bicicletta prelevata in un altra stazione.
la spezia

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