VIAREGGIO. “Il Congresso del Pd, nell’attuale grave crisi del Paese, ha una rilevanza notevolissima. Certamente non riguarda soltanto meri equilibri interni: in esso, fondamentalmente, si confrontano due strategie molto diverse, di fatto alternative.” A scriverlo è Marco Montemagni, ex consigliere ed ex assessore regionale, e fino a poche settimane fa esponente di Sel.

“Il mondo del lavoro e la sinistra tutta -pur costretti sulla difensiva, duramente colpiti da decenni di liberismo selvaggio e di berlusconismo- non possono ritenere l’esito del congresso ininfluente per le prospettive.

“Esso avrà degli effetti di movimento di grande portata. La piattaforma di Gianni Cuperlo è un documento ragionato, di spessore, con una decisa impronta di sinistra, di una sinistra moderna e di governo, ancorata a forti ideali.

“In essa è ben delineata la necessità di una coerente strategia articolata in prioritarie azioni contro le enormi e immorali diseguaglianze. Per il lavoro e contro la precarietà, per la giustizia sociale. Per la difesa attiva del welfare, per i diritti civili e la partecipazione. Per un autentico rinnovamento della politica.

“È una piattaforma tesa a cambiare davvero, voltando finalmente pagina dalla opprimente cappa liberista che ha duramente colpito -materialmente e moralmente- anche il nostro Paese, insieme ai popoli di quella Europa che è stata culla di civiltà e del welfare state.

“Obiettivamente, fra i due principali contendenti al Congresso Pd – senza nulla togliere a Civati che pure esprime interessanti posizioni- solo Cuperlo può dare risposte alla qualità e allo spessore di questa domanda, perchè la distanza, fra le esigenze del mondo del lavoro e della sinistra con la visione liberista e leaderistica di Renzi, risulta non colmabile.

“Per questo ritengo che tutta la sinistra sia direttamente interessata dall’esito del Congresso del PD, di gran lunga la principale forza del centro-sinistra.

“Francamente ho trovato sbagliati i ripetuti ammiccamenti a Renzi da parte di Vendola, Migliore e di altri dirigenti di Sel. Li ho trovati molto politicisti e contraddittori rispetto al fondamentale progetto a suo tempo delineato da Sel: quello volto non a costruire un piccolo partito autoreferenziale ma a riaprire davvero la partita.

“Anche per questo ho maturato la sofferta decisione di non rinnovare la tessera di iscrizione a Sel per il 2013 – per ragioni principalmente relative alla poltica nazionale – e, conseguentemente, ho ritenuto doveroso dimettermi, lo scorso mese di settembre, dall’assemblea regionale toscana di Sel.

“Per i motivi che ho esposto, intendo sostenere la piattaforma e la candidatura di Gianni Cuperlo. Conosco bene i sondaggi e lo spiegamento mass-mediatico che vorrebbero fare intendere che non ci sarebbe partita.”

“Ma credo nella battaglia politico-culturale e concordo con chi sostiene che quando si conduce una battaglia si rischia di perdere, ma chi non la combatte ha già perso. E sono fiducioso nell’intelligenza e nella passione politica del popolo della sinistra.”

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ultimo aggiornamento: 18-10-2013


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